Cronaca locale

Appalti truccati a Pozzuoli: un terremoto giudiziario scuote il Pd

Al centro dell’indagine c’è la riqualificazione del Rione Terra, per la quale sarebbero stati commessi diversi atti illeciti

Appalti truccati a Pozzuoli: un terremoto giudiziario scuote il Pd

È un vero e proprio terremoto giudiziario quello che sta investendo il Partito democratico campano a poche settimane dalle elezioni comunali di Pozzuoli. L’indagine sul Rione Terra si sta allargando sempre di più, coinvolgendo esponenti di spicco del Pd locale e nazionale. A finire nel mirino dei giudici è il dirigente della Regione Campania Nicola Oddati, componente della direzione centrale del partito di Enrico Letta. Secondo gli inquirenti, l’esponente politico sarebbe legato all’imprenditore Salvatore Musella, che avrebbe favorito in alcune gare d’appalto. Nell’inchiesta, come riporta il Corriere della Sera, figurano i nomi di altre dieci persone, tra cui il sindaco uscente di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, il presidente e l'ex direttore esecutivo di Enit, l'Agenzia nazionale per il turismo (che come società non è coinvolta nell'indagine), Giorgio Palmucci e Giovanni Bastianelli, e altri due importanti funzionari del Pd: Luciano Santoro, candidato alla segreteria provinciale di Taranto, e Sebastiano Romeo, segretario provinciale di Reggio Calabria nonché ex capogruppo alla Regione.

Al centro dell’indagine c’è la riqualificazione del Rione Terra, per la quale sarebbero stati commessi diversi atti illeciti. I magistrati sono in possesso di numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, che quali proverebbero l’esistenza di un’associazione a delinquere. Dalle telefonate intercorse tra i diversi protagonisti della vicenda emergerebbe che Oddati sarebbe entrato in possesso di una mazzetta di 4mila euro, oltre ai una serie di benefit, in cambio del suo interessamento a favore dell’amico imprenditore Musella. I politici Santoro e Romeo, invece, avrebbero intascato 10mila euro a testa.

A indagare è il nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza e della squadra mobile. Oltre alle intercettazioni, sulla scrivania dei giudici sono finite una serie di fotografie scattate dagli agenti nel corso dell’inchiesta, durata diversi mesi. A Pozzuoli c’è molta tenzione in vista delle prossime elezioni amministrative.

I candidati dei diversi partiti sperano che si possa fare luce quanto prima sulla delicata vicenda del Rione Terra, in modo da rasserenare il clima nel corso della campagna elettorale che si preannuncia ricca di colpi di scena.

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