Coronavirus

Covid, custode di un liceo muore 22 giorni dopo aver ricevuto il vaccino

L’uomo, vaccinato alla Mostra d’Oltremare di Napoli con il farmaco Astrazeneca, è deceduto all’ospedale Cardarelli

Covid, custode di un liceo muore 22 giorni dopo aver ricevuto il vaccino

Vaccino Astrazeneca ancora al centro delle polemiche. Un'altra storia arriva da Napoli. Un operatore scolastico di 62 anni, Ciro Castellano, a cui era stata somministrata la prima dose del farmaco dell’azienda anglo-svedese è morto la scorsa notte all’ospedale Cardarelli.

All’uomo, dipendente del liceo "Santi Apostoli", era stata iniettata la prima dose del farmaco AstraZeneca lo scorso 26 febbraio nel centro vaccinale della Mostra d'Oltremare, nell'ambito della campagna per il personale scolastico. Venerdì scorso, quando le condizioni di Castellano si sono aggravate, i familiari, insieme al loro legale, l'avvocato Emilio Coppola, hanno presentato una denuncia alla Procura di Napoli con la quale hanno chiesto ai pm "di fare luce su eventuali responsabilità".

Dopo il decesso, gli stessi familiari hanno presentato una nuova denuncia, questa volta per omicidio colposo, nella quale scrivono che "la gravissima situazione clinica" dell'uomo era "originata dalla somministrazione del vaccino Astrazeneca e proseguita con le cure date dal medico di base e dalla riscontrata positività al Covid nell'ospedale Cardarelli".

Secondo quanto ricostruito dai parenti, Castellano, iperteso, negli istanti immediatamente successivi alla somministrazione del vaccino ha avvertito dolori al braccio. Il 4 marzo, si legge nella denuncia-querela, il 62enne ha iniziato ad avere difficoltà respiratorie. Successivamente l’uomo è stato sottoposto a tampone che ha dato esito negativo. Nonostante una cura in casa basata su due medicinali prescritti dal medico di base, ha spiegato l'Adnkronos, le condizioni dell'uomo non sono migliorate. Per questo, nella notte tra il 7 e l'8 marzo i familiari hanno lanciato l’allarme.

I sanitari del 118 hanno trasportato il 62enne al pronto soccorso del Cardarelli. Nel presidio ospedaliero della città partenopea l’uomo è stato sottoposto ad un nuovo tampone che ha dato esito negativo. In base a quanto riferito dai familiari, il test "venne ritenuto non valido". Per tale ragione, nella serata dell'8 marzo "venne nuovamente ripetuto il tampone, il quale dava esito positivo". Appurata la positività al Sars-Cov-2, il 62enne è stato ricoverato nell'apposito reparto e il giorno dopo, il 9, a causa dell'aggravarsi delle sue condizioni di salute, in terapia intensiva dove stanotte è deceduto.

I parenti dell’operatore scolastico hanno anche raccontato di essere stati contattati il 10 marzo "dai medici del reparto che ci informavano che la situazione clinica del nostro congiunto era degenerata e, per tale ragione, venivano costretti a trasferirlo nel reparto di terapia intensiva". La situazione si aggrava sempre più. Il 17 marzo, si legge ancora nella denuncia-querela, i familiari ricevono dai medici la notizia "che il quadro clinico appariva irreversibile e proiettato ad esito infausto". I parenti hanno detto che Castellano prima della somministrazione del vaccino e della conseguente cura "godeva di buona salute e non ha mai avuto problemi respiratori".

Pertanto, concludono, "nutriamo forti dubbi sulla correttezza delle cure cui è stato sottoposto, soprattutto in considerazione del fatto che era negativo al Covid all'atto di accesso al pronto soccorso".

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