Falsi vaccini in cambio di 150 euro: scoperta la truffa all’hub di Capodimonte

Molti No vax, in particolare uomini e donne obbligati per lavoro ad essere in possesso del Green pass, avevano escogitato questo sistema per evitare di vaccinarsi

Falsi vaccini in cambio di 150 euro: scoperta la truffa all’hub di Capodimonte

Alla fine il raggiro è stato scoperto, facendo finire nei guai due operatori sanitari di un hub vaccinale di Capodimonte, a Napoli. L’infermiere 41enne G. D. G. e l’operatore socio sanitario 55enne R. C. sono finiti in manette con l’accusa di corruzione, falso e peculato. I due si facevano pagare 150 euro da chi doveva essere vaccinato e, in cambio, facevano finta di fare l’iniezione svuotando il contenuto della siringa nel batuffolo di cotone imbevuto di alcol. Un inganno smascherato dopo che una serie di persone si sono ammalate di Covid-19 in maniera seria. La truffa era collaudata: molti No vax, in particolare uomini e donne obbligati per lavoro ad essere in possesso del Green pass, avevano escogitato questo sistema per evitare di vaccinarsi, grazie alla complicità degli operatori sanitari.

L’episodio, raccontato dal quotidiano la Repubblica, è accaduto nel centro vaccinale della Fagianeria di Capodimonte. Per gli inquirenti l’infermiere e l’operatore socio sanitario avevano messo in piedi un comitato d’affari che fruttava molto denaro ai truffatori e metteva in grave pericolo la salute pubblica. Dalla ricostruzione delle forze dell’ordine è emerso che a procacciare i No vax consenzienti era l’operatore socio sanitario. I clienti, poi, venivano affidati all’infermiere corrotto, il quale faceva solo finta di inoculare il vaccino. Appena scoperto l’imbroglio, sono state avviate perquisizioni in circa quaranta abitazioni di famiglie che avrebbero usufruito del sistema illegale.

Si tratta di tutte persone convinte No vax: insegnanti, imprenditori e dipendenti pubblici e privati. Il primo a rendersi conto che qualcosa non andava per il verso giusto è stato un medico dell’hub di Capodimonte che si era accorto di strani movimenti quando era in servizio l’infermiere arrestato.

L’operatore sanitario ha avvisato i dirigenti dell’Asl Napoli 1 e da quel momento sono partite le indagini che hanno fatto scoprire l’inganno organizzato dall’infermiere, dal suo sodale e dalle famiglie No vax.

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