Macchine irregolari, rifiuti tossici e rischio inquinamento: blitz nel campo rom

Forze dell'ordine al campo rom di Giugliano (Napoli). Vista la vastità dell'area oggetto di indagine, i militari dovranno proseguire con le verifiche anche nei prossimi giorni

Macchine irregolari, rifiuti tossici e rischio inquinamento: blitz nel campo rom

Autovetture sprovviste di documentazione, cumuli di rifiuti tossici e rischio elevato di inquinamento anche per le falde acquifere: è questo un primo bilancio del blitz messo a segno stamani dalle forze dell'ordine all'interno del campo rom di Giugliano (Napoli).

Un'incursione organizzata alla perfezione grazie alla collaborazione tra i carabinieri della compagnia di Giugliano, i colleghi del Reggimento campania, e gli uomini della stazione forestale di Pozzuoli. I militari hanno potuto fare affidamento anche sul prezioso supporto fornito da un velivolo del Nucleo Elicotteristi di Pontecagnano, che ha potuto esaminare l'insediamento dall'alto e trasmettere a terra le informazioni rilevate ai militari impiegati nel blitz. Un'operazione che si è rivelata molto impegnativa a causa della grande estensione del campo rom: nell'insediamento, distribuito su una superficie complessiva di 50mila metri quadri, sorgono all'incirca 200 baracche.

Le violazioni

Al termine delle indagini i carabinieri hanno sporto denuncia contro10 persone per il reato di inosservanza dell'obbligo di istruzione scolastica compiuto nei confronti di minori che non hanno mai frequentato le lezioni.

Oltre ciò sono state sottoposte a sequestro 18 autovetture, risultate non in regola con la documentazione richiesta dalla legge e non coperte da polizza assicurativa. Per provvedere al trasporto dei veicoli, molti dei quali intestati a persone inesistenti, sono stati utilizzati alcuni carri attrezzi richiesti sul posto dalle autorità: i mezzi sono stati distribuiti tra alcune depositerie giudiziarie. Presumibile che si tratti del provento di furti, ma l'ipotesi sarà convalidata solo nel momento in cui si concluderanno le indagini a riguardo.

Si aggiunga anche l'individuazione di tonnellate di rifiuti (le stime parlano di circa 10mila metri cubi in tutto), gran parte dei quali speciali e pericolosi: la maggior parte di essi era abbandonata sul terreno senza protezioni e a breve distanza dalle baracche. Una collocazione pericolosa, sia per il rischio di inquinamento delle falde acquifere sottostanti che per quello che si sarebbe potuto verificare in caso di incendio, con la produzione di esalazioni tossiche. Tra questi rifiuti anche vernici, solventi, pneumatici, elettrodomestici e scarti edili, comprese alcune lastre di amianto.

La rimozione sarà affidata a personale specializzato in operazioni del genere. Sottoposti a sequestro, inoltre, anche un centinaio di strumenti per lo scasso: anche questi saranno smaltiti. Le verifiche, comunque, andranno avanti ancora per qualche giorno.

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