Cronaca locale

Mille giorni di vertenza Whirlpool: lavoratori di nuovo in piazza

Sono trascorsi nove mesi dalle lettere di licenziamento da parte della multinazionale, ma sul futuro degli ex operai tutto tace

Mille giorni di vertenza Whirlpool: lavoratori di nuovo in piazza

La giornata di oggi è significativa per i lavoratori della Whirlpool di Napoli: sono esattamente mille giorni da quando è stata aperta la vertenza tra i sindacati di categoria e i dirigenti della multinazionale. Un 24 febbraio che non si volge in maniera diversa rispetto al solito per gli operai licenziati: ancora una volta gli ex dipendenti sono in strada per protestare. In occasione dell’anniversario della controversia, come riporta il Quotidiano nazionale, si sono riuniti in piazza del Plebiscito dove hanno inscenato un sit-in pacifico. Sono trascorsi nove mesi dalle lettere di licenziamento da parte di Whirlpool, ma i lavoratori non si arrendono. Tutto il percorso, iniziato il 31 maggio 2019, li ha visti sempre protagonisti.

Quasi tre anni fa ci fu la doccia gelata per i dipendenti della multinazionale, i quali pensavano che l’accordo di rilancio firmato dalla Whirlpool con il governo fosse la soluzione ai loro problemi. La realtà, però, ha mostrato l’altra faccia di una trattativa mai diventata concreta. Il piano di reindustrializzazione, come racconta Napoli Today, non è mai stato attuato. Solo la perseveranza dei sindacati ha permesso ai lavoratori di non essere licenziati nel 2020, ma un anno dopo. La battaglia degli operai, comunque, non si è mai fermata. Marce, cortei a Roma e anche azioni più eclatanti, come il blocco della stazione ferroviaria di Napoli e di alcuni raccordi autostradali in Campania.

A nulla è servito alzare la voce. Gli ex dipendenti della multinazionale se la prendono anche con i tre governi che si sono succeduti in questo periodo: i due di Giuseppe Conte e quello ancora in carica di Mario Draghi. Adesso gli operai sono in cassa integrazione, in attesa di conoscere se l’ultima promessa che gli è stata fatta andrà in porto.

Si parla da tempo di un Consorzio che dovrebbe rilevare lo stabilimento di via Argine per avviare il processo di reindustrializzazione ma, al momento, le notizie sulle imprese che dovranno investire e i termini dell’accordo sono ancora molto fumosi.

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