Cronaca locale

Il rischio più grande all'ombra del Vesuvio: perdere il futuro

I dati che emergono da uno studio Svimez sono impietosi: negli ultimi venti anni il calo demografico è notevole

Il rischio più grande all'ombra del Vesuvio: perdere il futuro

Napoli non è una città per i giovani, che sono sempre meno, e rischia di avere un futuro nebuloso. I dati che emergono da uno studio Svimez sono impietosi: negli ultimi venti anni il calo demografico nei primi cinquant’anni di vita è notevole (meno 14.455 bambini fino a 4 anni; meno 25.113 ragazzi fino ai 14 anni; meno 59.594 giovani fino ai 29 anni; meno 46.941 uomini fino ai 49 anni). Al contrario, sono cresciuti gli over 50. Accanto a queste cifre poco lusinghiere resta alto anche il numero di napoletani che lasciano la città per trasferirsi altrove. Nel 2019-2020, come riporta il Corriere del Mezzogiorno, sono stati ben 2.413 i laureati che hanno abbandonato Napoli per andare al Nord o, addirittura, all’estero. Un po’ meno i diplomati che hanno fatto la stessa scelta (2.816).

È evidente come l’impoverimento culturale della città partenopea diventa sempre più preoccupante. A Napoli rimangono perlopiù coloro che hanno la licenza elementare o nessun titolo di studio. Tutto questo ha ripercussioni importanti anche per ciò che riguarda il tessuto economico cittadino. Basti pensare al fatto che la ricchezza prodotta nella città partenopea nel 2019 è pari a 55,351 miliardi di euro, contro i 162 miliardi di euro di Milano e i 150 miliardi di euro di Roma realizzati lo stesso anno.

Ritornando al drammatico calo demografico, i dati più complessivi ci dicono che, dal 2002 al 2020, i residenti della Città metropolitana di Napoli sono diminuiti di 72.656 unità (da 3.059.401 a 2.986.745).

Secondo un calcolo degli esperti, di questo passo si arriverà a un calo notevole delle nascite nel 2050, quando il capoluogo campano potrebbe aver perso definitivamente la sfida con il futuro.

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