Cronaca locale

Castellammare, sciolto il Comune: ecco perché

Sono diversi i motivi dell’azzeramento del consiglio: l’utilizzo illegale dei beni confiscati alla camorra, gli appalti truccati e i contatti continui tra la criminalità organizzata e l’ufficio tecnico

Castellammare, sciolto il Comune: ecco perché

Come anticipato da Il Giornale.it, è arrivato, puntuale, lo scioglimento anticipato del consiglio comunale di Castellammare di Stabia per “accertati condizionamenti della criminalità organizzata”. In città sono già arrivati i commissari nominati dalla prefettura di Napoli: Raffaele Cannizzaro, Mauro Passerotti e Rosa Valentino che dovranno amministrare nei prossimi mesi, fino alle nuove elezioni. Sono diversi i motivi che hanno portato allo scioglimento del Comune: l’utilizzo illegale dei beni confiscati alla camorra, gli appalti truccati e i contatti continui tra la criminalità organizzata e l’ufficio tecnico.

“Mi assumo le mie colpe – ha dichiarato il sindaco Gaetano Cimmino al quotidiano la Repubblicama chi mi ha preceduto deve riflettere”. Nell’occhio del ciclone è finito anche suo padre Catello, ex dirigente comunale, il quale sarebbe stato intercettato mentre discuteva di lavori pubblici con un imprenditore considerato contiguo alla camorra. La criminalità organizzata, secondo gli inquirenti, avrebbe messo tenda negli uffici comunali nevralgici e le indagini hanno prodotto già dei risultati concreti. Pochi giorni fa, il geometra Ranieri Esposito è stato condannato a sette anni di reclusione per abusi edilizi.

L’inchiesta ha coinvolto anche alcuni consiglieri comunali di maggioranza, legati da grado di parentela con i clan D'Alessandro e Cesarano. La vicenda più eclatante, comunque, resta quella del presidente del consiglio comunale Emanuele D'Apice, figlio (incensurato) di un pluripregiudicato, eletto a maggio 2021. L’area del Vesuviano sembra essere sotto il controllo della criminalità organizzata.

Le inchieste dei giudici sui presunti collegamenti tra amministratori locali e camorra porteranno allo scioglimento anticipato di altri due Comuni: quelli di Torre Annunziata e di San Giuseppe Vesuviano.

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