Violenze e abusi sui minori, l'ex garante: "Nulla è stato fatto"

Dopo la denuncia del 2016 sullo scenario degli orrori nelle periferie dell'hinterland napoletano, l'ex Garante campano: "Da allora nulla è stato fatto"

Violenze e abusi sui minori, l'ex garante: "Nulla è stato fatto"

Era il 2016 quando il Garante per i diritti dell’Infanzia della Regione Campania denunciò uno scenario degli orrori nelle periferie dell’hinterland napoletano. Si parlò apertamente di violenze e abusi perpetrati ai danni di minori nei rioni degradati di Afragola, Caivano e Acerra. Arrivò a definire che in quelle zone l’incesto sarebbe stata praticato con una frequenza disarmante, al punto da lasciar affermare ai ricercatori che, in alcune realtà di quell’area fosse da definire addirittura elevato a una pratica “normale”.

E oggi, a quasi tre anni dalla pubblicazione dei dati scaturiti dalla lunga e difficile ricerca, secondo l’ex Garante Cesare Romano, non è cambiato poi molto per i ragazzini costretti a vivere in condizioni precarie e che, pur di fuggire dall’adolescenza e acquisire uno status sociale che li metta al riparo dalle attenzioni morbose, cercano e trovano nella nascita di un figlio la scorciatoia che li porta a transitare, da minori, direttamente all’età adulta.

A La Stampa, che ha dedicato un servizio alla tematica, Romano ha spiegato: “Quello che uscì fuori fu abbastanza sconvolgente, ci rendemmo conto di avere oltre duecento casi acclarati sul campione che avevamo selezionato, in certi comuni e ambiti comunali. Considerando il 100% dal campione, sicuramente non saranno stati duecento i casi ma molti di più. La ricerca è un servizio e un’indicazione da dare alle amministrazioni, a protezione dei nostri bambini. Purtroppo devo dire che nulla è stato fatto. Ho avuto - afferma Romano - diverse testimonianze da parte di ragazzi che erano ospiti di strutture e che avevano subito tali violenze. Loro mi davano testimonianze sui casi subiti da amiche o amiche delle amiche. Percil, dai dati rilevati ed elevando il campione al 100%, i casi già diventano seicento. Ma io credo che siano anche di più".

Nel reportage video pubblicato sul sito del quotidiano, inoltre, la testimonianza di una madre che oggi si ritrova a vivere con una figlia - che all'epoca dei fatti aveva poco meno di sei anni - profondamente scossa dall’aver subito un abuso da giovanissima al punto da indulgere ad atti di autolesionismo. La signora, che proprio per proteggere la ragazza non mostra il viso, ha raccontato di come la bimba fosse stata adescata da un uomo che frequentava un circolo ricreativo della zona: “Vieni con me, ti compro il gelato”. Poi l’avrebbe condotta nell’androne di un palazzo dove, come racconta la donna, l’avrebbe “toccata ovunque”.

Quando ha tentato di indagare sul racconto della figlia, rivolgendosi agli altri frequentatori del locale, sarebbe stata minacciata. Lei non ha denunciato la vicenda, per paura. Intanto, racconta, lo stesso è accaduto ad altre bambine. Ma se ricapitasse a lei, dice la mamma, non denuncerebbe ma, assicura, ammazzerebbe il bruto.

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