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Napolitano: "Ancora troppi incidenti sul lavoro"

Il capo dello Stato festeggia il primo maggio al Quirinale e lancia un nuovo appello contro le "morti bianche".  Poi dice: "Salvaguardia dei posti di lavoro in primo piano". Il ministro Sacconi: "Gli incidenti sul lavoro sono diminuiti ma non basta"

Napolitano: "Ancora troppi incidenti sul lavoro"

Roma - Sotto i colpi della crisi finanziaria, il Primo maggio si celebra quest'anno con il tema dell'occupazione e della caduta dell'attività produttiva "in primo piano anche in Italia", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano celebrando la Festa del Lavoro al Quirinale insieme al ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. Napolitano ha parlato delle preoccupazioni di chi teme di perdere il posto di lavoro, della caduta dell'attività produttiva, "dell'insufficienza della protezione sociale, della debolezza delle prospettive per i giovani in cerca di lavoro". Su questi temi, ha detto, "molte toccanti lettere a me indirizzate richiamano l'attenzione".

Incidenti sul lavoro Anche quest'anno Napolitano ha sottolineato l'attualità drammatica degli incidenti mortali sul lavoro. E' "un segnale positivo ma non ancora sufficiente", ha detto, il dato che indicato uno scendere delle morti bianche sotto il livello di 1.200 casi l'anno. "Il fenomeno rimane dolorosissimo e inquietante e si rischia di vederlo aggravarsi di fronte alla crisi economica". Questo rischio, ha detto Napolitano, si corre se di fronte alla crisi emergerà "qualche tendenza a ricorrere più facilmente al sommerso e comunque al lavoro irregolare, in special modo all'impiego illegale di immigrati. Occorre un più forte impegno a non abbassare in alcun modo la guardia su questo versante sempre cruciale".

Fiat: l'Italia può essere fiera "Oggi l'Italia può essere fiera del riconoscimento che una nostra grande impresa ha ottenuto in America e nel mondo", ha detto il Presidente della Repubblica, con implicito riferimento all'accordo Fiat-Chrysler. "E' un riconoscimento straordinario per i dirigenti, i tecnici, le maestranze tutte. E' la conferma dell'importanza decisiva dell'innovazione e della piena valorizzazione delle risorse umane a partire dal mondo del lavoro di cui l'Italia è ricca".

Sacconi: meno morti bianche, ma non basta Per la prima volta dal dopoguerra, secondo le stime dell'Inail, il bilancio delle morti bianche è sceso "sotto la soglia dei 1.200 casi l'anno. E' un segnale positivo, ma non ancora sufficiente", ha sottolineato il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, intervenendo alle celebrazioni della festa del lavoro al Quirinale.

Proprio perché il risultato non basta è necessario "uno sforzo straordinario per rilanciare con determinazione, anche in termini di una più intensa collaborazione tra imprese e lavoratori, una nuova cultura della sicurezza che veda nella prevenzione il suo punto qualificante".

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