Palermo - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano interviene alla cerimonia nel "Giardino della memoria" di Ciaculli a Palermo e invita a "contrastare" su tutta la linea il fenomeno mafioso. Al termine della cerimonia gli viene chiesto un commento sull’assassino di Nicolò Ingarao, "reggente" di Porta Nuova e il Capo dello Stato avverte che la mafia "sta rialzando la testa, evidentemente non era così immersa. Speriamo possa essere subito contrastata".
L'importanza della memoria Napolitano ha spiegato che la memoria per i "meno giovani" è anche ricordo personale. Quindi, con voce rotta dall’emozione, e con un sottofondo di applausi di incoraggiamento, il Capo dello Stato ha aggiunto: "Per me è anche il ricordo di quel giorno, quando, lontano dall’Italia, appresi la notizia dell’assassinio di Pio La Torre, o di quando mi fu comunicata, con voce rotta dall’emozione la notizia della strage di Capaci in cui fu ucciso Giovanni Falcone".
Per i giovani, ha aggiunto, è diverso, loro la memoria devono apprenderla e a noi tocca saperla trasmettere. "Anche perché - ha detto - apprendere la memoria storica significa avere consapevolezza di quel che l’Italia è stata, come sia fatta, cosa ancora oggi sia. Pensando a questa terribile teoria di stragi e di crimini voglio citare Norberto Bobbio, grande uomo di cultura, di altissimo sentire civile: l’Italia è anche un Paese tragico. Dobbiamo rinnovare nei giovani questa consapevolezza insieme all’impegno a portare avanti battaglie che hanno ottenuto anche degli storici successi, in particolare contro la mafia. Ho creduto mio dovere intervenire, nonostante tutto, nel modo più corretto e possibile perchè ci fosse una decisione del Parlamento, per istituire una giornata in ricordo delle vittime del terrorismo. Vorrei accomunare, nello stesso omaggio, nello stesso sentimento di riconoscenza, tutte le vittime della mafia e del terrorismo. Sono tutte persone cadute per la democrazia, per la legalità repubblicana".
"Lottare contro la mafia, qui in Sicilia, voi lo sapete meglio di me, significa - ha concluso - lottare per garantire un avvenire di giustizia di sviluppo e di progresso a questa Regione e a tutta l’Italia. Sono sicuro che riusciremo a fare ognuno la nostra parte e voglio dirlo in questo Giardino della Memoria che è un sito simbolo di molti colpi inferti alla mafia. Perchè anche se molti colpi sono stati subiti, molti ne sono stati dati, sono state create le condizioni per uno sviluppo ulteriore della battaglia affinchè sia coronata da sempre maggiori successi".
Quattro alberi per non dimenticare Sono stati piantati questa mattina nel "Giardino della memoria" a ricordo delle vittime di Portella della Ginestra, di Peppino Impastato, di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, Pio La Torre e Rosario Di Salvo. La cerimonia è avvenuta alla presenza del Capo dello Stato.
Il sito affidato dal Comune di Palermo all’Unione cronisti e alla locale sezione dell’Associazione nazionale magistrati, apparteneva al boss Michele Greco, "il papa". Incontrando il presidente della sezione siciliana dell’Unci Leone Zingales, Napolitano complimentandosi lo ha esortato ad andare avanti.
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