Trento - Lieve mancamento di Giorgio Napolitano, nel corso della cerimonia a Trento il Capo dello Stato stava pronunciando la prolusione dopo il conferimento del titolo di professore straordinario della locale università, quando ha incominciato a parlare con voce più impastata. Si è tolto la tunica di accademico, facendola cadere alle spalle. Ha proseguito per un po', poi si è interrotto: la voce era molto flebile. Grida dalla platea: "Presidente si sieda". Lui ha cercato di proseguire. Si è dovuto interrompere. Si è avvicinato il personale del Quirinale, qualcuno gli ha sussurrato qualcosa sull’orecchio.Il Capo dello Stato a quel punto ha accettato di sedersi. A ripreso i fogli in mano, appoggiandoli a un tavolino, e ha terminato le due cartelle di discorso che gli mancavano. Visibile il nervosismo del suo staff. Napolitano è uscito a piedi dal teatro e senza dire una parola è salito in macchina.
Ipotensione Napolitano "sta bene, si è trattato di un episodio di ipotensione". Lo ha detto il portavoce del Quirinale, Pasquale Cascella, uscendo dal palazzo del governo di Trento. L’episodio "è dovuto a un eccesso di durata di posizione ortostatica", in altre parole troppo tempo in piedi, "e di una profusa sudorazione" provocata dalla toga accademica.
"Ratificare il Trattato Ue" L’Italia deve "ratificare il trattato di Lisbona anche in questa fase elettorale". Ha detto il presidente della Repubblica. Per il Capo dello Stato "secondo le valutazioni più obiettive, il trattato di Lisbona infatti ha salvaguardato la gran parte delle innovazioni istituzionali previste dal Trattato di Roma del 2004. Non c’è dubbio che questo sia un risultato molto importante. Non possiamo però nasconderci - ha osservato il Capo dello Stato - che l’abbandono del Trattato che istituiva una Costituzione per l’Europa resti una dolorosa rinuncia in primo luogo per quanti desiderino caratterizzare l’Unione europea sempre più marcatamente come Unione politica".
Così, per Napolitano "la costituzionalizzazione resta una prospettiva imprescindibile per l’Europa del futuro, essa non vorrà venire meno alla sua vera vocazione come soggetto politico capace di rispondere alle trasformazioni del contesto mondiale e alle sfide del nostro tempo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.