Roma - Il Capo dello Stato più di una volta, negli ultimi mesi, è stato tirato per la giacchetta. Ora, quando la politica "ufficialmente" va in vacanza, Napolitano si toglie qualche sassolino dalle scarpe. Dopo la fase di confronto che sembrava essersi aperta con la nascita del nuovo governo "ora è divenuto palpabile il rischio che si ricada invece in un clima convulso di chiusura e di scontro nei rapporti politici ed istituzionali: non è quello che il paese vuole e si aspetta, non è quello di cui il paese ha bisogno nell’attuale situazione, complessa e difficile, che richiede innovazioni e riforme, in uno con risposte concrete ad esigenze scottanti". Lo ha detto il presidente della Repubblica incontrando al Quirinale i giornalisti per la tradizionale cerimonia del Ventaglio. "Innovazioni e riforme tanto più produttivamente perseguibili e attuabili - ha proseguito il capo dello Stato - quanto più si eviti il 'muro contro muro' nel parlamento e nella società. Ci si fermi dunque, sulla china pericolosa dell’esasperazione dei rapporti tra maggioranza e opposizione. Ci si prenda - tutti - una pausa di riflessione in vista della ripresa autunnale dell’attività parlamentare".
La riforma della giustizia E' necessaria "anche sotto il profilo della ridefinizione delle regole e limiti ai fini di equilibrio nei rapporti tra giustizia e politica". Napolitano ha espresso "un forte auspicio" affinché il confronto superi le "contrapposizioni irriducibili" e renda possibili "intese concrete".
Basta ingiurie verso i simboli della Repubblica "Liberiamoci - ammonisce il Capo dello Stato - dalle angustie di una polemica politica che finisce, perdendo il senso della misura, per scadere nella volgarità e nell’ingiuria, per venir meno al rispetto da tutti sempre dovuto alle istituzioni e ai simboli della Repubblica".
Il lodo Alfano Il lodo Alfano, dice il presidente della Repubblica, è stato promulgato "nel modo più meditato e motivato" indipendentemente "da sollecitazioni in qualsiasi
senso. Ogni altro giudizio appartiene alla politica e non può coinvolgere o chiamare il causa il presidente della Repubblica. Si stia attenti, da parte di tutti - aggiunge - a doverose distinzioni di posizioni e di ruoli".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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