Napolitano «È stata la consacrazione dei giovani talenti»

Milano «È stata la consacrazione di giovani talenti». Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, all’uscita dalla Scala, ha commentato la Carmen di Emma Dante. Il presidente ha parlato anche di «straordinaria direzione». A chi gli ha chiesto se secondo lui la Scala dovrebbe diventare teatro nazionale ha risposto: «Mi fate domande troppo difficili a quest’ora».
I commenti erano cominciati già alla fine del primo atto. Fra i più solleciti a manifestare le proprie impressioni, Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, e Francesco Saverio Borrelli, ex procuratore capo della Repubblica a Milano. «Bello spettacolo, voci molto belle, soprattutto Carmen», ha affermato Confalonieri, che sulla regia ha espresso qualche riserva: «Mah... tutte queste trovate, le suore, i bambini... Ma va bene, tutto sommato non rompono nemmeno tanto le scatole alla musica. E i registi di oggi molto spesso lo fanno». Più secco Borrelli, attuale presidente del Conservatorio di Milano. «Buone le voci - ha detto Borrelli -, il soprano è molto bravo ma dall’opera ci si poteva aspettare di più potente. La regia è un po’ ingombrante».
Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ha commentato: «Molto bella, sulla base delle mie misere competenze, grandi interpreti e grandi voci. Quanto alla regia, io sono convinto che i simboli religiosi vadano usati con il massimo rispetto.

Non mi sembravano necessari». L’ex sovrintendente della Scala Carlo Fontana, è stato più indulgente: «Un’opera coraggiosa nonostante qualche ridondanza esplicativa della regia. Non mi ha disturbato, ma c’è tanto. Tipico di quelli che debuttano».

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