da Roma
Oggi il Senato vota la fiducia al decreto sulla manovra economica triennale e martedì prossimo il provvedimento verrà definitivamente licenziato dallassemblea di Montecitorio in terza lettura.
A determinare il nuovo passaggio a Montecitorio sono i sette emendamenti e le 66 correzioni di errori formali che verranno votati da Palazzo Madama. Riscritte, per esempio, le norme sui precari e sugli assegni sociali; ma anche le «sviste» contenute nel testo votato dalla Camera in prima lettura.
Salvi, quindi, gli assegni sociali a casalinghe e pensionati; mentre quelli a favore degli immigrati andranno solo a chi riesce a dimostrare di aver vissuto continuativamente per dieci anni in Italia.
Secondo indiscrezioni, oggi il ministro dellEconomia Giulio Tremonti avrebbe dovuto portare allapprovazione del Consiglio dei ministri la legge finanziaria. Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, ha chiesto che prima dellapprovazione della Finanziaria, il provvedimento venga discusso preventivamente con i gruppi parlamentari; soprattutto per chiarire il capitolo sicurezza.
Il ministero dellEconomia ha precisato che lipotesi della presentazione della legge finanziaria, quando il decreto sulla manovra non è stato ancora approvato in via definitiva, «è destituita di ogni fondamento».
A spiegare la situazione è intervenuto Elio Vito, ministro dei Rapporti con il Parlamento. Il Consiglio dei ministri «farà un esame preliminare» della legge finanziaria «prima della pausa estiva, ma non prima del varo del decreto sulla manovra. E quindi, non domani (oggi, ndr)». Ne consegue che è alquanto probabile che la legge finanziaria verrà esaminata in un Consiglio dei ministri in programma per martedì, subito dopo il voto finale di Montecitorio sulla manovra.
Secondo le indiscrezioni, il testo della Finanziaria sarà estremamente snello. Non più di cinque articoli, a cui verrebbero allegate le tradizionali tabelle.
A favorire lipotesi di un anticipo del dibattito ad oggi nel Consiglio dei ministri la circostanza che per questa mattina è convocato il Cipe, Comitato interministeriale per la programmazione economica.
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