Nasce l’asilo nido per detenute con bimbi

Un’idea che può diventare realtà grazie alla Provincia. La sezione Montenapoleone-Centro Lions ha regalato un nido interno per mamme con piccini fino a tre anni

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Chiara Campo

L’ipotesi c’era già nel ’99, quando fu individuato insieme al Comune un immobile in viale Zara. Ma poi non se ne fece nulla. Un protocollo d’intesa, firmato due anni dopo dal governatore Roberto Formigoni e dal ministro alla Giustizia Roberto Castelli, riconfermava la possibilità di creare un asilo nido per le detenute con bimbi piccoli anche all’esterno del carcere. E Luigi Pagano, ex direttore di San Vittore e ora provveditore regionale delle carceri, rilancia l’idea che forse oggi, con l’aiuto della Provincia, potrebbe finalmente diventare realtà. «Vivendo in prigione - sostiene Pagano - i bimbi finiscono per crescere come piccoli detenuti, devono rispettare certi orari e sono circondati da agenti. Creare una custodia attenuata per le mamme, in una struttura esterna, con un servizio di portineria e la presenza di una sola guardia, permetterebbe ai bimbi di subire meno il regime carcerario». Pagano ha già preso contatti con Palazzo Isimbardi, «e sembra che la volontà di realizzare il progetto ci sia. Ora aspettiamo i fatti».
In attesa della svolta, ieri la sezione Montenapoleone-Centro dei Lions ha consegnato al carcere un «nido sereno», un asilo nido interno a San Vittore capace di accogliere fino a sette mamme con bimbi da zero a tre anni. Due stanze da letto, un bagno, una sala comune con angolo cucina e uno spazio dove i bimbi possano giocare insieme, circondati da un ambiente più simile a casa e dipinto con colori pastello.

Uno spazio ristrutturato in appena due mesi, durante i quali le detenute con figli sono state trasferite al carcere di Opera. «I bimbi - sostiene la coordinatrice del progetto di Lions Montenapoleone-Centro, Marta Rossi Capolongo - non devono essere penalizzati dall’aver trascorso i loro primi anni di vita in una prigione».

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