Nasce l’Attali «de noantri» È Amato il presidente

«Habemus presidentem». Con queste parole e un sorriso il sindaco di Roma Gianni Alemanno, nel centesimo giorno dal suo insediamento, ha presentato in Campidoglio Giuliano Amato, presidente della Commissione per lo sviluppo di Roma Capitale, ispirata alla «Commissione Attali». Anzi, l’«Attali de noantri», come l’ha definita scherzosamente lo stesso sindaco. «Quello di Amato - ha spiegato il sindaco - è un nome di alto profilo, affidabile. La Commissione dialogherà anche con gli altri enti locali: Regione Lazio e provincia di Roma concorreranno alla sua formazione». La commissione sarà formata da due sottogruppi, uno per le riforme di Roma Capitale e l’altro per lo sviluppo di Roma Capitale. Il primo, ha spiegato Amato, «lavorerà sulle leggi ordinarie e le riforme e dovrà operare in tempi rapidi perché anche il governo intende porre mano su questo argomento a partire dall’autunno. Sarà formato da giuristi designati dalle tre istituzioni». Il sottogruppo dedicata allo Sviluppo di Roma Capitale, «fornirà idee e farà una ricognizione dei progetti messi in piedi dalle altre capitali europee». Il neopresidente - che ha ironizzato augurandosi che la commissione possa chiamarsi commissione Amato - ha assicurato che «per la fine del mese saranno resi noti gli altri nomi della commissione, formata da pochissime decine di componenti, tra cui Franco Bassanini».
Quanto alla scelta di Amato, Alemanno ha spiegato di essersi «consultato prima con Berlusconi e Fini». «C’è stato un confronto a 360 gradi - ha aggiunto il sindaco - ho parlato anche con leader e personalità del centrosinistra. Con Amato poi abbiamo anche lavorato insieme all’Aspen Institute, un organo veramente bipartisan, prima guidato da Amato e oggi da Tremonti. Quindi ci conoscevamo già». Quanto agli obiettivi della commissione, uno dei più importanti, ha detto Alemanno, è quello di «buttare alle spalle le polemiche post elettorali sul buco di bilancio». Infine la sede della commissione. Che sarà, promette Alemanno, «uno fra i luoghi simbolici di Roma, probabilmente di proprietà del Comune, per svolgere le attività in autonomia e fare audizioni». Per il sindaco la Commissione per lo sviluppo di Roma Capitale potrebbe essere fonte di «guadagno» per il Comune come è accaduto in Francia con la Commissione Attali. «Jacques Attali mi ha spiegato - ha detto il sindaco - che l’erario ha guadagnato con i diritti d’autore della pubblicazione degli atti».
Commenti non tutti positivi da parte del mondo politico. Se Dario Rossin, capogruppo del Pdl, augura buon lavoro ad Amato, Mirko Coratti e Umberto Marroni del Pd si preoccupano di ribadire che la sede del dibattito politico cittadino deve restare il consiglio. Infine, l’ironia di Francesco Storace (La Destra): «Ora pure Amato...

Credo che il sindaco di Roma stia sbagliando molto. La confusione è a mille. Tra vigili a guardia dei cassonetti e riabilitazioni della prima Repubblica, manca solo un assessorato a Riccardo Pacifici e il cambiamento annunciato si volatilizza».

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