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Nasce l’Orchestra della Darsena per i ragazzi dei vicoli

«Contro la violenza, contro il terrorismo, contro la droga, l'esempio di questi giovani che fanno musica è la cosa migliore, perché questi giovani hanno l'entusiasmo, ci credono e con la musica crescono in mezzo ad una cultura e ad un sistema sociale diverso...» Josè Abreu, è lui, l'artefice del «miracolo» alias il «sistema», che in Venezuela ha strappato alla miseria migliaia di ragazzi, semplicemente mettendo loro in mano uno strumento musicale. E dando vita così ad un'orchestra giovane, energica e soprattutto motivata. Fulgido esempio - se vogliamo - di intelligenza imprenditoriale e straordinario impulso alla cultura di un popolo. Ieri sera l'Orchestra Simon Bolivar era al Carlo Felice, ospite della Gog, e proprio in occasione dell'evento la Casa della Musica ha presentato un progetto ispirato al metodo Abreu, che ha come intento principale quello di combattere il degrado sociale nel centro storico genovese. In che modo? L'assessore Ranieri è entusiasta: «Quando ho conosciuto il "sistema" ho pensato che sarebbe stato interessante e fortemente educativo alimentare un'esperienza simile a Genova. Ed ecco che allora, in collaborazione con Gog e con Andrea Masotti - presidente della Casa della Musica - abbiamo pensato a come mettere in pratica un progetto tanto ambizioso». Nasce così l'Orchestra della Darsena che, grazie anche all'aiuto della Fondazione Carige si attiverà completamente nei primi mesi del 2012, naturalmente presso la Casa della Musica (accanto al Galata Museo del Mare). Due i gruppi che si formeranno: uno costituito da circa venti bambini tra i 6 e i 10 anni, che svolgerà le sue attività tre pomeriggi alla settimana prevalentemente in situazioni di gruppo. L'altro di circa quindici elementi, tra gli 11 e i 16 anni, già in possesso di competenze relative alla tecnica strumentale. Fermo restando che l'accesso alle attività e la concessione dello strumento musicale saranno completamente gratuiti; che non è poco, di questi tempi.

«Ci crediamo, ci abbiamo sempre creduto - ha sottolineato con orgoglio Masotti - noi da sempre investiamo nei bambini trasmettendo loro l'amore e la passione per la musica: del resto sappiamo fare il nostro mestiere e spero che questo progetto lo dimostri una volta di più».

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