da Roma
Un numero verde per segnalare tutti i tipi di disservizi pubblici. Lo ha lanciato il ministero della Funzione pubblica e avrà lo scopo di abbattere «sprechi e disservizi». Il numero (800118855) si chiamerà infatti «antisprechi» e sarà gestito direttamente dallispettorato del ministero. È stato istituito, ha chiarito il ministro Mario Baccini nel presentarlo, «perché dora in poi chi sbaglia deve pagare».
Nessun intento «punitivo», ha chiarito Baccini, ricordando quale sia stata la sua strategia politica: da una parte la riqualificazione della pubblica amministrazione (con il rinnovo contrattuale e la regolarizzazione di molti lavoratori precari), dallaltra tempi certi, quindi puntualità nelle risposte, e più qualità dellofferta. Controllata appunto dora in poi dal numero verde. «Le regole del gioco vanno rispettate. E se saranno riscontrate inadempienze interverranno le autorità competenti», ha detto Baccini, aggiungendo che «listituzione del numero verde rientra nella più ampia strategia della semplificazione amministrativa, con unattenzione sempre maggiore ai bisogni dei cittadini». Il numero verde non ha poteri investigativi o sanzionatori ma può far avviare provvedimenti disciplinati da parte degli uffici competenti.
Dopo aver ricevuto le proteste dei cittadini attraverso il numero verde, lispettorato contatterà le amministrazioni e imporrà una verifica del disservizio. Le amministrazioni avranno 15 giorni di tempo per fornire una risposta. E se lirregolarità avrà comportato un danno erariale, scatterà la denuncia alla Corte dei conti. Tra gli obiettivi del numero verde cè quello del controllo dei costi, in stretta collaborazione in questo caso con i servizi ispettivi della Ragioneria generale dello Stato.
Ieri è arrivata la prima richiesta al numero verde di un cittadino romano, che aveva avviato una procedura di dichiarazione di residenza in un municipio romano senza avere risposte. Tra le novità del ministero cè anche una nuova direttiva per semplificare il linguaggio della pubblica amministrazione: la parola «oblazione» verrà per esempio sostituita con «pagamento».
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