Nasce il primo museo della macchina per scrivere

Una «Odell» del 1887, una «Williams 1 Curved» del 1891, una «Blickensderfer» del 1895, una «Mignon Aeg» del 1903, una «Perkins Brille» della fine dell’800 e una «Oliver» del 1916: non sono i nomi di antiche auto d’epoca ma di altrettanto antiche e preziose macchine da scrivere custodite nel primo Museo della Macchina da Scrivere della città, aperto ieri in Via Menabrea 10. Negli oltre 35 metri di scaffali e 260 metri di ripiani del museo, trovano spazio oltre 400 modelli di macchine, in gran parte donate dai cittadini, tra le quali una «Underwood» costruita nel 1898 in occasione del Giubileo (50° anno di regno) dell’Imperatore austroungarico Francesco Giuseppe (detto Cecco Beppe) e altre rarità. Il Museo ospita anche alcune calcolatrici meccaniche risalenti alla prima metà del secolo scorso, dal funzionamento macchinoso ma molto preciso, sulle quali hanno lavorato migliaia di contabili prima dell’era dei computer. Presidente e promotore del Museo è Umberto Di Donato, ex-finanziere e funzionario di un Istituto di Credito milanese, che vuole, con questa sua iniziativa, contribuire ad arricchire culturalmente la città che l’ha adottato sin dal 1958, allorquando iniziò il suo percorso lavorativo negli uffici bancari di piazza Della Scala.

Di Donato ha dedicato a questo essenziale strumento di lavoro gran parte del suo tempo libero e ha celebrato la macchina da scrivere in un interessante libro da lui stesso scritto e presentato lo scorso dicembre, dall’ammiccante titolo: «Il Tasto Magico». Il Museo è aperto il martedì, il venerdì e il sabato dalle ore 15.00 alle ore 19.00 e l’ingresso è gratuito.

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