LA NASCITA DEL PDL

«Credo che il centrosinistra dovrebbe raccogliere la sfida lanciata da Fini su una stagione costituente a partire dal pacchetto Violante, come indicato dallo stesso Fini». Massimo D’Alema, ai microfoni di SkyTg24, ha aperto al dialogo sulle riforme costituzionali, come auspicato dal presidente della Camera nel suo intervento al congresso del Pdl.
Quello fatto da Fini «mi sembra un discorso interessante – ha aggiunto D’Alema – per il rilievo della sfida in positivo che Fini lancia. Penso anch’io che il Paese abbia bisogno di una stagione costituente, e finora il principale ostacolo a che si realizzasse è stata la destra, che ha voluto cambiare le regole da sola attraverso forzature».
Dunque apertura, almeno allo stato attuale, al dialogo perché si arrivi a una modernizzazione del Paese. E a un dialogo che si annuncia costruttivo visto che parte da alcuni punti qualificanti condivisi. A cominciare dalla riduzione del numero di parlamentari e dal superamento del bicameralismo perfetto, con la creazione di un Senato federale formato da 200 deputati eletti dai consigli regionali: «Su queste riforme – ha commentato il presidente di Italianieuropei – non solo siamo pronti, ma sono nostre proposte che condividiamo».
Tornando al discorso di Fini al congresso fondativo del Pdl alla Fiera di Roma D’Alema ha evidenziato che «dimostra che le idee e i valori ci sono ma non sono condivisi».

Quanto al Pdl D’Alema ha detto di guardare «con rispetto a questo grande evento politico. Vedremo – ha però aggiunto – quanto poi effettivamente questo partito esprima di cultura nuova e quanto invece sia un partito che si raccoglie attorno alla persona di Berlusconi».

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