Larticolo sullinspiegabile ritardo nella realizzazione del monumento in ricordo dei Caduti italiani a Nassiriya (fra qualche giorno cade il quarto anniversario della strage) ha avuto immediate ripercussioni in Parlamento. Con una interrogazione urgente, presentata in base allarticolo 151 del Regolamento del Senato, Domenico Gramazio, di An, ha chiesto al presidente del Consiglio «se ci sono stati ripensamenti da parte del governo e degli enti locali e istituzionali poiché, ancora oggi, non è stata posta la prima pietra del monumento che, secondo la delibera consigliare n. 163, doveva essere costruito davanti alledificio della Fao, alle Terme di Caracalla». Gramazio ha anche chiesto di sapere «quando si prevede linizio dellopera dal momento che i fondi sono già stati stanziati».
«I martiri di Nassiriya - osserva il senatore di An - spaventano il governo Prodi. Già lanno scorso il governo non ricordò il sacrificio dei nostri soldati e carabinieri. Impossibile, poi, tentare di far intestare al loro ricordo una sala del Senato».
Chiarezza sugli «scandalosi ritardi nella realizzazione del monumento» è stata chiesta, con una interrogazione al ministro dei Beni culturali Francesco Rutelli, anche dal capogruppo di An nella commissione cultura della Camera Nicola Bono. Il progetto vincitore, ricorda lex sottosegretario ai Beni culturali, è stato presentato un anno fa, la commissione incaricata lo aveva scelto sei mesi prima. «È inammissibile - dice Bono - che non si sia dato minimamente corso alla realizzazione dellopera». Un ritardo, sottolinea il parlamentare di An, «che appare ingiustificato e scandaloso a pochi giorni dalla data del quarto anniversario del vile attentato, e ancora più grave se si considera lassenza di qualsiasi notizia sulle sorti dellimportante iniziativa, a fronte di un programma originario di costruzione del monumento che ne prevedeva la realizzazione addirittura prima della celebrazione del terzo anniversario della strage, anche alla luce del fatto che il luogo prescelto avrebbe dovuto costituire la sede delle celebrazioni nazionali della tragica ricorrenza». A Rutelli, Bono chiede di spiegare «i motivi di tali ritardi e di individuare le responsabilità».
E, a stretto giro di posta, nella serata di ieri è arrivata la risposta del ministero dei Beni culturali.
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