Eleonora Barbieri
«La moda è fatta per passare di moda». Coco Chanel leggeva il fenomeno, sempre mutevole. La moda è effimera ma è, allo stesso tempo, «cultura viva»: ed è per questo che la Treccani ha deciso di realizzare lEnciclopedia della Moda, presentata ieri a Milano in occasione delle sfilate dedicate al mondo femminile.
Tre volumi (costo 800 euro), 2.300 pagine, oltre mille illustrazioni per raccontare ogni aspetto di quella che, come ha sottolineato il direttore Tullio Gregory, è «unespressione della contemporaneità e uno strumento di lettura critica della nostra stessa società». I primi due volumi sono una riedizione della Storia del costume in Italia di Rosita Levy Pisetzky, opera rara che abbraccia il periodo dalla caduta dellImpero romano dOccidente fino allOttocento. Secolo per secolo, labbigliamento è sviscerato in ogni dettaglio: accessori, abiti femminili e maschili, vestiario militare, ecclesiastico e per linfanzia, per le feste e i lutti. Si parla di «costume» fino alla fine dellOttocento, quando linglese Charles Worth comincia a Parigi unattività sartoriale su larga scala.
Il fenomeno della moda, per diffusione e rilevanza commerciale, inizia qui, e si snoda attraverso il terzo volume, sfaccettato dal punto di vista sociologico, semiotico, economico, artistico e antropologico: i legami coi media, la letteratura e la fotografia, i canali di produzione e distribuzione (fino ai moderni outlet), le sfilate, il mito dello stilista, il ruolo dei grandi architetti.
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