«Venezia vuole giocare un ruolo nell’Expo» dice Piergiacomo Ferrari, presidente di Expovenice e ex amministratore delegato di Fiera Milano spa, il lombardo che ha esportato la Fiera in Laguna. Il sindaco, Massimo Cacciari, è presidente del Comitato Venezia per l’Expo 2015 e si attende di essere coinvolto in un evento che farà crescere una materia prima di cui la città è già molto ricca, ovvero i turisti, al momento 17 milioni l’anno. «Abbiamo un asse forte con la Triennale e il presidente, Davide Rampello, farà parte della giuria del Festival dell’Aria che si terrà al Lido nel luglio prossimo» spiega Ferrari. Con il Politecnico di Milano è allo studio una fiera della robotica. Inoltre, sono in preparazione iniziative congiunte per Shanghai 2010, dove Venezia ha un suo stand nel padiglione Italia.
E poi c’è un sogno nel cassetto, che sembrerebbe una mezza follia se non fosse corredato di un progetto di fattibilità già sulla scrivania del competente assessore regionale: collegare via acqua Milano e Venezia, ovvero Milano e il mare. «Manca soltanto il tratto tra Cremona e Milano e il lavoro si è fermato perché gli agricoltori della Bassa avevano paura dell’esproprio di terreni e dei danni per l’agricoltura. Ma hanno studiato il modo di usare il canale irriguo Muzza realizzato dagli austriaci» illustra Ferrari, citando il progetto.
Milano e l’Expo avrebbero la loro porta marittima sull’Adriatico e il porto di Venezia tornerebbe a essere centrale, ragiona il presidente della Fiera: «Collegare le due città alleggerirebbe molto il trasporto di merci su gomma». Le chiatte potrebbero navigare tra Milano e Venezia, liberare le autostrade e fare concorrenza all’Alta velocità. Ma soprattutto se ne avvantaggerebbe il turismo fluviale, praticamente assente in Italia: «In Francia, Spagna, Germania è già molto sviluppato. Altrettanto accade in Russia, che pure si è affacciata relativamente di recente sul mercato del turismo. In Italia, invece, nonostante i grandi fiumi e le città d’arte, è un settore totalmente trascurato». Scherza: «A Milano c’è già lo Yacht club. Le potenzialità turistiche e commerciali di un collegamento fluviale con Venezia e con l’Adriatico sono enormi».
La Fiera di Venezia ha la particolarità di essere policentrica, così da sfruttare luoghi diversi, dall’aeroporto all’Arsenale al Molino Stucky della Giudecca, oltre a dieci chiese sconsacrate messe a disposizione dal patriarca di Venezia. «Le Fiere veneziane sono di nicchia, innovative, con un target medio alto e un pubblico fortemente internazionale, perché sono stranieri il 50 per cento dei visitatori, contro il 20 per cento su cui può contare Milano». Inoltre, a sintonizzare il capoluogo lombardo e Venezia sarebbe la vocazione al lusso, «che offre ottimi ritorni».
Le fiere previste per il 2009, tanto per dare un’idea, spaziano per diverse tematiche di nicchia. A febbraio, per il Carnevale, «Venezia Porta d’Oriente dell’Artigianato» e in contemporanea «Passion», organizzata al Molino Stucky Hilton e dedicata alle passioni. A marzo il Salone nautico internazionale, a giugno il Salone delle Armi antiche, rare e preziose all’Arsenale. «La vocazione policentrica di Expovenice la rende un modello più facilmente esportabile e coniugabile con le esigenze della Lombardia» spiega Ferrari. «Le fiere paradossalmente possono aspettarsi un momento di rilancio dalla crisi finanziaria, perché gli imprenditori in difficoltà tornano volentieri a esporre i propri prodotti nelle Fiere».
L’ex ad di Fiera Milano ne è convinto: «Un collegamento fluviale ha la capacità di attrarre un turismo di target medio-alto, che si sposa bene con le caratteristiche di Venezia e di Milano.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.