La «movida selvaggia» finisce su YouTube. Caos, unambulanza «incastrata» dai tavolini e dalla folla, testimonianze dei residenti. Si tratta di quelli riuniti nel comitato la Cittadella, che già ha scritto il «libro bianco sui Navigli» e ora si affida anche al web per ribadire il proprio no al moltiplicarsi dei locali lungo le due alzaie. Una lotta senza fine quella tra i due fronti, residenti da una parte e gestori dallaltra. Il Comune proverà a cercare una mediazione venerdì, partendo proprio dalla patata bollente dellisola estiva dei Navigli - gli abitanti vorrebbero che partisse solo dopo la fine delle scuole, i commercianti invece sabato prossimo, anche se ormai dovranno rassegnarsi ad un primo slittamento - per inaugurare il tavolo sulla movida lanciato un mese fa dal sindaco Letizia Moratti. Ieri gli assessori alla partita si sono riuniti a Palazzo Marino per darsi regole e scadenze. Si comincia con un giro di ascolto dei quartieri più critici: venerdì i Navigli e mercoledì prossimo corso Como, Sempione-Arco della Pace e Colonne di San Lorenzo. «Poi arriveremo a una sintesi e scriveremo un patto valido per tutte le situazioni», spiega lassessore alle Attività produttive Giovanni Terzi, che coordina il tavolo con il collega allo Sport e Giovani Alan Rizzi. Proprio Rizzi ha aperto ai giovani anche un indirizzo e-mail del Comune, per raccogliere suggerimenti e richieste e «stanno aderendo in tanti, chiedono anche di organizzare gruppi di volontari che girino la sera nelle zone dei locali per frenare chi esagera». Venerdì allincontro sono convocati i gestori dei locali e il presidente di zona. «Il nostro metodo - assicura - sarà quello dellascolto, e finalmente gli assessorati lavoreranno in sinergia».
Edoardo Croci (Mobilità) aggiunge che verrà ripreso il modello 2008 del codice di autoregolamentazione da parte dei gestori, e saranno assicurati «controlli dei vigili e modifiche alla viabilità in modo da rendere limpatto dellisola estiva compatibile con le esigenze del quartiere».Chiosa Maurizio Cadeo (Arredo urbano) che «lascolto però non è una novità assoluta, anzi. Lamministrazione non ha certo il difetto di non stare a sentire la gente, a volte lo facciamo fin troppo».
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