Dalle mappe su carta alle slide alla presentazione in un video (mostrato in anteprima ieri dal Tgr Lombardia) in cui Milano assomiglia quasi a Venezia. Sembrava uno boutade, ma il piano di fattibilità per riaprire i Navigli coperti a partire dal 1920 sta diventando un progetto sempre più concreto. Entro dieci giorni sarà fissato un vertice a Palazzo Marino tra lo staff del Politecnico coordinato dal professor Antonello Boatti che ha messo a punto il piano in due anni e il sindaco per decidere come proseguire. Giuseppe Sala aveva lanciato in campagna elettorale e confermato qualche settimana fa l'idea di sottoporre la decisione ai milanesi con un referendum. Sarebbe un bis: già nel 2011 tra i 5 quesiti ambientali proposti dal comitato MilanoSiMuove, uno riguardava proprio il ripristino della Darsena e la riapertura dei Navigli. Boatti che ricorda che «votarono il 49% dei cittadini, e il 94% si espresse in modo favorevole. Ma «qualcuno sostiene che sia necessario ripetere il referendum perché allora non si poggiava su un piano così definito, i risultati potrebbero cambiare». Non crede.
E fa presente che per abbassare i costi e i disagi «bisognerebbe sfruttare i cantieri già aperti della metropolitana blu senza scavare due volte. Le future fermate M4 di Santa Sofia, Vetra e Statale-Policlinico coincidono con il percorso dell'acqua».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.