Le sfide per il digitale, tra big data e diritti: la relazione annuale dell'Agcom

Stamattina alla Camera dei Deputati il Presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), Giacomo Lasorella, ha presentato la Relazione annuale sull’attività svolta e sui programmi dell’Autorità per il futuro

Le sfide per il digitale, tra big data e diritti: la relazione annuale dell'Agcom
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La Rete ha bisogno di regole chiare e certe, ma l’innovazione tecnologica corre troppo velocemente rispetto al diritto. Urge, quindi, un supplemento di sforzi da parte dei legislatori sovranazionali per disciplinare le dinamiche del web, combattere le posizioni dominanti, tutelare il progresso tecnologico e i diritti degli utenti.

Anche quest’anno la Relazione annuale del Presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), Giacomo Lasorella, presentata oggi alla Camera, ha offerto molteplici spunti di riflessione, non solo per gli addetti ai lavori ma per tutti i cittadini-utenti dei media, anche quelli tradizionali.

La prima sfida: il Digital services act (Dsa)

"Il Digital services act (nuovo Regolamento Ue sui servizi digitali), che entra in vigore a febbraio 2024, costituirà la nuova sfida regolamentare, che ci troveremo ad affrontare nella seconda parte della consiliatura", ha sottolineato Lasorella, ricordando che "è da tempo in corso l’interlocuzione con il Governo" per affidare all'Agcom il ruolo di coordinatore dei servizi digitali a livello nazionale. "La chiave per affrontare la sfida del digitale è certamente nella cooperazione e nell’interazione di tutti i soggetti istituzionali ed in particolare di tutte le autorità competenti nei vari settori, coordinando gli sforzi in un’ottica di sistema", ha aggiunto il Presidente Agcom.

Meno risorse al settore delle comunicazioni elettroniche

Dalla Relazione annuale è emerso che il settore delle comunicazioni elettroniche ha registrato, nell’anno 2022, una ulteriore riduzione in termini di risorse complessive del 3,3% (-2,8 nel 2021) nell’ambito di un quadro macroeconomico in sostanziale ripresa. Il valore complessivo del settore si attesta oggi intorno ai 27 miliardi di euro, con una flessione, nel quinquennio 2018-2022, pari a -13,7% (-4,3 miliardi di euro). Tale flessione è stata causata principalmente dal calo delle risorse della rete mobile, mentre i servizi di rete fissa hanno registrato un calo meno marcato. La spesa complessiva degli utenti di servizi di rete fissa è superiore a quanto osservato per i servizi su rete mobile. L’aumento dei ricavi da rete fissa è dovuto alla progressiva diffusione della banda ultra-larga.

La crescita delle piattaforme e il pluralismo informativo

Il ruolo assunto dalle piattaforme, anche sul versante dei ricavi da inserzioni pubblicitarie, impone una serie di riflessioni anche sotto il profilo del pluralismo informativo e ha impegnato l'Agcom sotto il profilo del monitoraggio e dell'adozione di iniziative istituzionali capaci di accrescere la trasparenza del sistema dell’informazione online, per contrastare fenomeni quali la disinformazione e la penalizzazione del pluralismo.

Il ruolo forte dominante dei giganti della Rete

La capacità delle grandi piattaforme di raccogliere, conservare e aggregare una grande mole di dati sugli utenti e la prontezza di utilizzare sofisticate tecniche basate su intelligenza artificiale, per ottenerne un'accurata profilazione, sono due elementi chiave che, come si evidenzia nella Relazione, rendono i giganti della Rete particolarmente attrattivi per gli investitori.

Infatti, queste capacità assicurano alle piattaforme una posizione di assoluto rilievo anche come aggregatori e indicizzatori di informazioni, rendendole potenzialmente dominanti nel mondo dell'informazione digitalizzata.

I motori di ricerca, i social network e le piattaforme di condivisione di video gestiti dai grandi player globali costituiscono veri e propri gatekeeper di accesso all'informazione in Rete, non solo per i cittadini, ma anche per gli editori online, che sempre di più dipendono da essi per raggiungere gli utenti. Occorre, dunque un riequilibrio della filiera di produzione e distribuzione dei contenuti nello spazio digitale, anche sul piano dei ricavi.

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