"Aiuto, è caduto". Ma la verità era un'altra. Così la donna ha ucciso il marito

"Aiuto, è caduto". Ma la verità era un'altra. Così la donna ha ucciso il marito
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L'hanno vista uscire di corsa da casa gridando e chiedendo aiuto e qualcuno ha sentito che diceva: "È caduto". Ma sarebbe stata proprio lei, Lorenza Scarpante, ad uccidere il marito 58enne, Giuseppe Marra, colpendolo alla testa con un oggetto pesante.

È successo ieri mattina intorno alle 10,30 del mattino. La donna aveva la maglietta sporca di sangue. Il compagno era riverso a terra, in una pozza di sangue, all'ingresso dell'appartamento al terzo piano di una palazzina elegante, in via Zanolini, una zona residenziale nella prima periferia di Bologna. La compagna, di due anni più giovane, in stato confusionale, dopo alcune ore è stata portata via in ambulanza e questa mattina è stata fermata per omicidio aggravato

Lei respinge le accuse. "È stata sentita dal pubblico ministero ed è palesemente sotto choc, ha risposto a tutte le domande e respinge ogni addebito, ha cercato di collaborare", dice all'Ansa l'avvocata Cristiana Soverini, che l'ha assistita nell'interrogatorio di fronte alla pm Manuela Cavallo e ai carabinieri, proseguito fino a tarda notte. La 56enne avrebbe in sostanza riferito di aver trovato il marito "in quelle condizioni". La legale ha fatto anche notare la significativa differenza di prestanza fisica tra la donna e l'uomo.

Gli inquirenti non hanno trovato segni di effrazione e dalla casa sembra che non sia stato portato via niente: sono stati trovati il telefono e il cellulare dell'uomo. L'appartamento è stato messo sotto sequestro e a lungo ispezionato. Sarebbero state trovate tracce di sostanze stupefacenti, che dovranno essere analizzate. Anche la macchina della coppia è stata sequestrata per fare esami. Accertamenti tossicologici saranno svolti su entrambi.

La coppia, che aveva due figli, si era trasferita da Aosta a Bologna qualche anno fa e pare risiedessero in via Zanolini dal 2021. Avevano un negozio di cannabis legale in via Indipendenza, nel centro storico. In passato lui era stato dipendente della Regione Val d'Aosta, lei aveva gestito un locale che poi era stato chiuso. Avevano attraversato un periodo difficile nel rapporto, che però sembrava superato. Sono stati sentiti i condomini e altri vicini, qualcuno avrebbe raccontato di aver sentito spesso litigi. Il contesto relazionale dei due è al centro dell'attenzione del nucleo investigativo dell'Arma, così come le ultime interazioni avute dall'uomo. Il decesso potrebbe risalire alla notte precedente.

Dalle prime informazioni raccolte la donna avrebbe detto che dormiva e di essersi accorta del compagno morto quando si è svegliata. A lungo i carabinieri hanno setacciato i cassonetti dell'immondizia nelle vicinanze, alla ricerca dell'arma. In casa con la coppia c'era solo un gatto, che verrà affidato a un gattile.

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