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Alberghi, colonie e case vacanze”. Ora i prefetti chiedono spazi per i migranti

Le strutture per l'accoglienza dei migranti non bastano, il sistema d'accoglienza è allo stremo e si vorrebbero affittare anche immobili privati per il soggiorno degli stranieri

“Alberghi, colonie e case vacanze”. Ora i prefetti chiedono spazi per i migranti

Il sistema d'accoglienza italiano è allo stremo delle sue capacità: sono oltre 110mila i migranti di cui deve farsi carico il nostro Paese, con conseguenti problemi di gestione che costringono tutti gli operatori coinvolti a sforzi extra, che talvolta non sono nemmeno sufficienti. Sono tanti i problemi ai quali devono far fronte i prefetti a causa di un sistema che per lunghi anni è stato gestito in maniera poco professionale e che ora, col boom di sbarchi dei primi tre mesi dell'anno, è definitivamente esploso. Per questo motivo si sta pensando a interventi di emergenza per cercare di tamponare la situazione, con ulteriori esborsi per la spesa pubblica italiana.

"Strutture ricettive di qualsiasi genere, alberghi dismessi, colonie, pensionati, case per vacanze o simili attualmente inutilizzati; case e appartamenti di proprietà di privati cittadini liberi e inutilizzati da cedere in locazione a prezzi di mercato per l’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale", sarebbe la richiesta, riportata da la Repubblica, da parte dei prefetti ai Comuni per far fronte a una situazione che diventa sempre più ingestibile giorno dopo giorno. Sono esattamente 112mila i migranti presenti nei centri d'accoglienza italiani, un numero che non si vedeva dal 2019 e che sta mettendo a dura prova una macchina organizzativa provata da anni di mala gestione.

La preoccupazione è anche commisurata a un ragionamento di prospettiva: siamo entrati nella bella stagione e il rischio è che i numeri visti finora vadano addirittura ad aumentare, con conseguente aggravamento dell'emergenza. Se i prefetti si rivolgono ai sindaci, i sindaci si rivolgono al governo e si cercano nuove strutture per l'accoglienza d'urgenza. Nelle strutture finora disponibili sono finiti i posti e sono in aumento i bivacchi per le strade. A subire maggiormente il peso dell'accoglienza di secondo livello sono le strutture del nord Italia, dove vengono distribuiti i migranti che arrivano al sud, dove la macchina dell'accoglienza è gravata anche dell'assistenza di primo livello.

Questa situazione, per altro, non tiene in considerazione il fatto che i numeri che stanno mandando in tilt il sistema d'accoglienza sono al netto di quanti, subito dopo lo sbarco, si disperdono, ossia circa 2 migranti su 3. Anni di accoglienza indiscriminata della sinistra stanno facendo sentire ora tutto il loro peso e nonostante le responsabilità siano chiare, c'è chi imputa il caos di oggi a Matteo Salvini e alla sua titolarità del Viminale. Nel frattempo, i sindaci del Pd che fino a poche settimane fa andavano davanti ai microfoni a proclamare i porti aperti, oggi si lamentano per la mancanza di risorse sufficienti per l'accoglienza, con conseguente aumento del degrado per le loro città.

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