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"Sgomberate". Ancora guai per il prete dei migranti

Un mese fa la condanna per scarsa igiene, ora l'ordinanza di sgombero emanata dal sindaco. Biancalani: "Chiara l’intenzione della politica e di questa amministrazione di volerci eliminare"

Don Massimo Biancalani con alcuni immigrati
Don Massimo Biancalani con alcuni immigrati

A inizio ottobre la condanna a 1 mese per la scarsità di igiene riscontrata all'interno del centro, oggi, a distanza di un mese, per don Biancalani è arrivata addirittura un'ordinanza di sgombero.

Momenti difficili per l'ormai noto parroco di Vicofaro (Pistoia), da sempre in prima linea quando si parla di accoglienza dei migranti. Negli anni si è molto parlato del suo centro, anche a causa dei numerosi disordini registrati al suo interno fra gli ospiti.

Sembra che col passare del tempo parecchi residenti della zona abbiano cominciato a perdere la pazienza. Le scene violente e il degrado nei pressi della parocchia li hanno spinti spesso a protestare, prendendo anche la decisione di rivolgersi alla stampa locale. Ecco quindi la condanna per scarsa igiene dei primi di ottobre, ed ora l'ordinanza di sgombero.

I cittadini sono stanchi. Soltanto pochi giorni fa, parliamo del 28 di ottobre, l'ennesima rissa fra extracomunitari, con uno dei ragazzi del centro di Vicofaro preso a colpi di bastone da un altro ospite.

Secondo quanto riferisce La Nazione, che si sta occupando del caso, i residenti si sono rivolti a un notaio per costituirsi in comitato. Poi, sempre con l'intenzione di contrastare quanto sta accadendo nella parrocchia, hanno incontrato anche il sindaco Alessandro Tomasi (FdI). Una situazione insostenibile quella denunciata dai cittadini, i quali hanno chiesto a gran voce dei provvedimenti seri.

Oltre alle scene di violanza, chi abita nei pressi della parrocchia denuncia gravi carenze igieniche. Si parla addirittura di un cassonetto trovato pieno di escrementi e carne avariata. La Als della zona avrebbe già fatto un sopralluogo, riscontrando effettivamente carenze igienico sanitarie.

Il sindaco Tomasi ha dunque provveduto a emanare un'ordinanza di sgombero. Il documento è stato prodotto in questi giorni, serve la firma del prefetto per renderlo effettivo.

Intanto, don Massimo Biancalani lamenta persecuzioni nei confronti del suo centro d'accoglienza. "Non abbiamo ricevuto nessun documento ufficiale, ma è chiara l’intenzione della politica e di questa amministrazione di volerci eliminare, come fossimo un male e non un centro che fa carità, isolato, e senza nessun tipo di sostegno.

Un’ordinanza è appellabile e noi percorreremo questa strada e ci opporremo all’ennesima ingiustizia", si confinda alla Nazione.

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