
Nuovo episodio di antisemitismo a Milano, dove due ragazzini sono stati aggrediti e rapinati all'esterno della sinagoga di via dei Gracchi a Milano. Erano passate da poco le 15.30 quando i due, di 15 e 18 anni, che indossavano la kippah, sono state avvicinate da un gruppetto di tre 16enni (due egiziani e un italiano), che li hanno insultati e hanno strappato a uno di loro il telefono, per poi scappare in direzioni diverse. Le vittime sono andate alla loro ricerca ma dei tre ne hanno rintracciato solo uno, in via Trivulzio. A quel punto hanno chiamato il 112 che all'arrivo ha trovato le due vittime e uno degli aggressori, un 16enne egiziano, senza precedenti e regolare in Italia, che è stato denunciato, insieme ai complici successivamente individuati, per rapina aggravata in concorso e istigazione all'odio razziale.
Non è stato rintracciato nemmeno il telefono strappato a una delle due vittime, un iPhone 11. I ragazzini hanno effettuato regolare denuncia alle autorità. Il consigliere comunale di Azione, Daniele Nahum, ha spiegato che "insieme a diversi colleghi (prima proposta a firma di Alessandro De Chirico), abbiamo chiesto di svolgere una seduta speciale del Consiglio Comunale in un luogo ebraico per discutere il problema dell'antisemitismo a Milano. Fino ad ora, non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Non capisco davvero l'imbarazzo e reitererò la richiesta al prossimo Consiglio Comunale perché le istituzioni cittadine devono dare un segnale forte contro l'antisemitismo".
Dopo la verifica di quanto accaduto ieri, è stato reso noto che la comunità ebraica di Milano, nelle persone del presidente Walker Meghnagi e dell'assessore alla sicurezza Milo Hasbani, hanno avuto una riunione con il questore e la Digos in Questura. "Sono state rinforzate le presenze delle forze dell'ordine, che qui ringraziamo e garantito immediato intervento su segnalazione al 112. In questo clima montante di odio persecutorio, la comunità intende aumentare la sorveglianza e la sicurezza per i propri iscritti, pregando tutti di segnalare velocemente situazioni, fatti criminosi o insulti".
Emanuele Fiano, presidente di Sinistra per Israele - due popoli due Stati, ha sottolineato "er fermare questa ondata è sicuramente necessario un impegno delle forze dell’ordine, ma sono innanzitutto i media e la politica a doversi interrogare sul loro linguaggio e sulla loro comunicazione, perché il rischio che queste azioni siano solo un pericoloso campanello dall’allarme esiste ed è molto alto".