L'occhio elettronico fa arrestare due scafisti a Trapani: così portavano i migranti in Italia

A Trapani la Polizia di Stato arresta due presunti scafisti a bordo di un gommone con 24 migranti tunisini tra cui un neonato

L'occhio elettronico fa arrestare due scafisti a Trapani: così portavano i migranti in Italia
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Avrebbero condotto un gommone, partito dalle coste della Tunisia con a bordo 24 migranti clandestini, tra cui un neonato di pochi mesi, gli scafisti di nazionalità tunisina sottoposti a fermo di polizia giudiziaria dai poliziotti della Squadra Mobile di Trapani. Al molo Ronciglio di Trapani da qualche settimana è in funzione l'occhio elettronico della Polizia. Si tratta di un moderno posto di polizia utile all'identificazione e foto segnalamento dei migranti che sbarcano ogni giorno nel nostro Paese. È il più moderno e strategico per la sua posizione ed è entrato in funzione al porto di Trapani. Garantisce lo snellimento delle operazioni di accoglienza, che ad oggi richiedono ore, e permette di mettere in contatto le banche dati a livello nazionale prima di assegnare ad ogni migrante il rispettivo centro d’accoglienza. I due cittadini tunisini avrebbero guidato il natante diretti verso le coste marsalesi, fino a quando, a largo dell’isola di Marettimo, a causa delle difficoltà di galleggiamento dello scafo, i migranti a bordo avrebbero chiesto di essere lasciati sulle coste dell’isola. Secondo la ricostruzione degli investigatori i due scafisti avrebbero così abbandonato la maggior parte dei passeggeri per proseguire il viaggio, con a bordo quattro clandestini, verso le coste siciliane, cercando di evitare l'individuazione delle Forze di polizia.

La segnalazione di un’imbarcazione in transito ha invece permesso il rintraccio del natante, soccorso da una motovedetta della Capitaneria di Porto; durante le fasi del trasbordo, i migranti tratti in salvo hanno segnalato la presenza degli altri connazionali, abbandonati poco prima a Cala Conca, ad ovest dell’isola di Marettimo, nell'arcipelago delle Egadi, consentendone il ritrovamento. Ci sono volute una decina di giorni di indagine per individuare e fermare dalla Squadra mobile di Trapani gli scafisti, che poi sono stati portati in carcere: «in quanto gravemente indiziati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina - spiegano dalla Questura di Trapani -.

Il fermo, su richiesta della Procura della Repubblica, è stato poi convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trapani, che ha disposto la custodia cautelare in carcere per entrambi i fermati». Nella stessa indagine sono stati tratti in arresto due tunisini, per reingresso illegale successivo a provvedimento di espulsione, con accompagnamento alla frontiera.

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