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"Arrivano in Italia per partorire". La rivelazione sulle clandestine

Il medico di Lampedusa Francesco D’Arca lancia l’allarme per la carenza di medici e fa luce sul numero di donne incinte sbarcate nell’ultimo periodo: “Tante, tantissime, troppe. Quasi tutte al terzo o quarto mese”

"Arrivano in Italia per partorire". La rivelazione sulle clandestine

L’emergenza migranti è tornata al primo posto dell’agenda dell’Unione europea grazie al premier Giorgia Meloni, ma la situazione a Lampedusa è rovente. Oltre due mila persone sbarcate in meno di 24 ore, l’hotspot è al collasso (quasi 2.500 ospiti) e i medici sono in estrema difficoltà. Uno degli allarmi più vivi è quello legato alle clandestine incinte, spesso arrivate in Italia in procinto di partorire. Un fenomeno che sta crescendo in maniera esponenziale e che desta più di qualche preoccupazione.

La rivelazione sulle migranti incinte

Interpellato dal Corriere della Sera, il direttore del poliambulatorio di Lampedusa Francesco D'Arca ha fatto il punto della situazione sui migranti salvati nel Mediterraneo arrivati nell’isola e non mancano gli spunti degni di nota. Uno dei passaggi più interessanti è legato appunto alle donne sbarcate in Italia in stato interessante:“[…] Avviare le donne incinte verso il nostro servizio specialistico di ginecologia partito sabato con il servizio di pediatria. Donne incinte in quantità . Tante, tantissime, troppe. Quasi tutte al terzo o quarto mese. Molte arrivano in procinto di partorire e allora via con l'elisoccorso a Palermo”.

Il medico di Lampedusa è netto, perentorio: in Italia stanno sbarcando sempre più donne incinte. Non è un caso: fanno parte delle strategie senza scrupoli dei trafficanti di esseri umani. Una tendenza confermata dagli annunci degli scafisti scovati in rete: “Viaggi gratis per bambini e donne in gravidanza”. Un modo per incentivare alla partenza i soggetti più fragili e che rischiano di più, riprova della spregiudicatezza dei criminali che lucrano sulle tragedie.

La presenza a bordo dei gommoni di bambini e donne incinte è fondamentale per gli sfruttatori di migranti: le loro condizioni potrebbero peggiorare repentinamente e dunque risulta necessario accelerare i soccorsi da parte del Paese europeo di turno, quasi sempre l’Italia. Senza dimenticare la componente emozionale, destinata a fare breccia nel cuore dell’opinione pubblica: molte operazioni sono sollecitate per la presenza di soggetti molto deboli. Le storie sono tante, non si contano neanche più: parti avvenuti sulle navi o poco dopo lo sbarco, magari su un elisoccorso e tra mille difficoltà.

Nessuno scopo umanitario, ma solo l’ambizione dei trafficanti di mettere in ginocchio i governi nazionali e poter continuare a macinare denaro in maniera illegale e soprattutto pericolosa per la salute delle donne, affamate e stremate da questi viaggi della speranza.

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