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Bambini nel bosco e istruzione parentale: come funziona l’homeschooling in Italia

Il caso dei tre bambini ritrovati nel bosco di Palmoli riaccende il dibattito sull’istruzione parentale in Italia. Spesso confuso con la scuola parentale, l’homeschooling è in realtà un percorso individuale gestito dalla famiglia. In Italia coinvolge circa 16 mila studenti, pari allo 0,2% del totale

Bambini nel bosco e istruzione parentale: come funziona l’homeschooling in Italia
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Il caso dei tre bambini che vivevano nel bosco di Palmoli, in provincia di Chieti, ha riportato al centro del dibattito pubblico il tema dell’istruzione parentale. Nathan e Catherine, i genitori dei minori allontanati, avevano infatti scelto per i loro figli l’homeschooling, risultando in regola dal punto di vista scolastico.

Lo ha confermato il Ministero dell’Istruzione e del Merito, chiarendo che la famiglia aveva "regolarmente espletato l’obbligo scolastico attraverso l’educazione domiciliare legittimata dalla Costituzione e dalle leggi vigenti e tramite l’appoggio a una scuola autorizzata". Ma che cos’è esattamente l’istruzione parentale e quali obblighi comporta?

Che cos’è l’homeschooling

L’homeschooling è un sistema educativo in cui i genitori decidono di istruire i propri figli a casa, in alternativa alla scuola tradizionale. È pienamente legale in Italia, purché l’insegnamento impartito rispetti gli obiettivi generali del sistema scolastico nazionale. Le famiglie possono organizzare lo studio in autonomia, utilizzando libri di testo, materiali didattici, tutor privati o piattaforme online. La libertà organizzativa non esonera però dai controlli previsti dalla legge.

Gli obblighi

Chi sceglie l’istruzione parentale deve presentare ogni anno al dirigente scolastico della scuola più vicina una dichiarazione sulla propria capacità tecnica o economica di provvedere all’educazione del figlio. Il dirigente ha il compito di verificare la fondatezza di quanto dichiarato e di vigilare sull’adempimento dell’obbligo scolastico, insieme al sindaco del comune di residenza.

I bambini che seguono l’homeschooling devono inoltre sostenere un esame di idoneità annuale, da privatisti, presso una scuola statale o paritaria. L’esame certifica il passaggio alla classe successiva e prosegue fino all’assolvimento dell’obbligo scolastico.

Nel caso giudiziario relativo alla famiglia di Palmoli, il Tribunale per i minorenni dell’Aquila ha osservato che i genitori avevano prodotto il certificato di idoneità alla classe terza per la figlia maggiore, rilasciato dalla Novalis Open School di Brescia, ma non avevano presentato la dichiarazione annuale al dirigente scolastico della scuola territorialmente competente.

Homeschooling e scuola parentale: le differenze

In Italia i due termini vengono spesso confusi, ma indicano realtà diverse:

Homeschooling (istruzione parentale individuale). La famiglia gestisce autonomamente l’intero percorso educativo del figlio, senza partecipare a strutture organizzate con altre famiglie.

Scuola parentale (o educazione parentale condivisa)
È un progetto collettivo organizzato da più famiglie che si uniscono per garantire un percorso educativo comune. Spesso prevede la presenza di insegnanti qualificati, educatori o tutor.

In entrambi i casi resta obbligatorio l’esame annuale di idoneità.

Quanti bambini fanno homeschooling in Italia

A differenza di Paesi come Stati Uniti o Regno Unito, in Italia l’homeschooling rimane un fenomeno marginale.

Negli ultimi anni, tuttavia, si è registrato un aumento significativo, soprattutto dopo la pandemia.

Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito, nell’ultimo anno gli studenti in istruzione parentale sono stati circa 16.000, su un totale di circa 7 milioni di alunni: circa lo 0,2%.

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