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Bandi milionari e pochi controlli: le ombre dietro la gestione dei migranti minorenni

Un minore morto a Modena. Era sotto il controllo di una comunità di accoglienza. Ma stando ali atti in possesso del Giornale.it a controllare i ragazzi durante la notte c'era solo una persona

Foto di repertorio
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Bandi milionari e pochi controlli: le ombre dietro la gestione dei migranti minorenni

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La tragedia di Muhammad Haram, l'immigrato ammazzato a Modena durante una rissa, riaccende i fari sul mancato controllo dei minorenni stranieri non accompagnati da parte delle comunità di accoglienza. E a finire nel mirino, a questo giro, è uno dei centri più importanti della città emiliana, la cooperativa "San Filippo Neri".

La gestione del centro

"Per anni una parte della politica ha finto che il problema immigrazione incontrollata non esistesse e abbiamo assistito al boom di un vero e proprio business legato al traffico di essere umani, spesso minori - ha dichiarato al Giornale.it il capogruppo azzurro in Consiglio comunale Piergiulio Giacobazzi - Chiedere verifiche su chi accoglie i minori è un dovere morale. Così come la massima trasparenza sulle ingenti risorse pubbliche che vengono erogate a soggetti terzi per la gestione". In questi giorni Forza Italia ha, infatti, presentato un esposto all’anticorruzione per presunte irregolarità sulla Fondazione che aveva in carico il ragazzo. Dai documenti relativi alla gestione, di cui IlGiornale.it è entrato in possesso, sembrerebbe infatti che l’organico del centro non rispettasse le normative. "Il cento per minori deve sottostare a una specifica normativa nazionale e regionale - prosegue Giacobazzi - Nello specifico l’ente che aveva in carico il minore ucciso ha confermato di avere al massimo due persone per turno per un totale di venti ospiti".

Cosa prevede la normativa

La normativa regionale prevede un rapporto di un operatore ogni sette minorenni e, per il gruppo, uno ogni sei. In pratica, nello specifico del "San Filippo Neri", come ci conferma anche il consigliere azzurro, gli operatori in servizio sarebbero dovuti essere quattro e non la metà. Ma c'è di più. "Sabato, domenica e festivi - continua Giacobazzi - il rapporto scende addirittura a un solo operatore in servizio per tutti i minori ospitati". Il fine settimana, insomma, a vigilare i minori durante tutta la giornata sembrerebbe presente un solo educatore. Stessa cosa per le notti: gli atti dimostrano come la gestione dei minori venga affidata a una sola persona. "Per il turno di notte il controllo è affidato a una guardia notturna, che è una persona qualificata, ma non un educatore".

I finanziamenti economici

Se la gestione dei minori non accompagnati sembra far acqua da tutte le parti, lo stesso non vale per i finanziamenti. "L’ultimo bando vinto dal San Filippo Neri affida 380mila euro per venti minori", racconta ancora Giacobazzi. La gestione dei minori a Modena è stata infatti affidata a quattro operatori, tra cui il "San Filippo Neri", con un accordo della durata dal primo novembre 2021 al 31 ottobre 2025. Il piano economico per quattro anni ammonta a poco più di 11 milioni di euro, passando a un rimborso giornaliero per minore da 60 euro a 100 euro. Si legge però, da un documento in possesso de IlGiornale.it, che la quota pro-capite in realtà supera anche questa soglia, addirittura raddoppiandola. Un altro centro accoglienza, uno dei più importanti e strutturati della città, fissa come rimborso per minore addirittura 250 euro al giorno.

Molti soldi e poco controllo: minori lasciati soli durante la notte e se ci scappa il l'omicidio nessuno che si prenda la responsabilità.

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