"Reputiamo inammissibile che la Rai paghi un conduttore come Amadeus che ha affermato che è giusto far vedere e raccontare ai bambini, tramite la televisione, cosa siano il gender e l’omosessualità. E che 'un uomo può amare un altro uomo e una donna può amare un’altra donna' è un uso propagandistico delle Tv di Stato degno dei regimi totalitari che educavano i bambini". Questo l'attacco di Jacopo Coghe, portavoce dell'Associazione Pro Vita & Famiglia, che ha puntato il dito contro il Festival di Sanremo che si concluderà stasera. Già alla vigilia dell'inizio della kermesse, l'associazione non aveva nascosto il timore che ospiti ed artisti potessero sfruttare il palcoscenico dell'Ariston per veicolare messaggi propagandistici sulla "teoria del gender".
Ed aveva puntato il dito in particolare contro il "trapper genderless" Rosa Chemical, supportando la posizione della deputata di Fratelli d'Italia Maddalena Morgante che aveva suggerito alla direzione artistica della competizione canora un ripensamento circa l'opportunità che il cantante si esibisse. Alla fine il trapper si è esibito, ma la Pro Vita ha comunque lanciato una provocazione al Festival e alla Rai: in queste ore, alcuni camion-vela noleggiati dall'associazione stanno percorrendo le vie di Sanremo. "Basta ideologia gender e propaganda Lgbt sul servizio pubblico: aboliamo il canone Rai" il messaggio ben leggibile sui mezzi. Il Festival fa sempre discutere nel bene e nel male, com'è noto. L'edizione che andrà in archivio a breve a si candida però ad essere una delle più controverse di sempre, perlomeno a giudicare dalla scia di polemiche che continua a suscitare.
La presa di posizione dell'Associazione Pro Vita & Famiglia
"Il Festival di Sanremo non è neanche finito e in questi giorni sono già stati un calderone di ideologia gender e propaganda LGBT. Se il canone obbligatorio per gli italiani serve a questo noi non ci stiamo. Va abolito e lo chiediamo con una serie di camion-vela che stanno girando sul territorio di Sanremo - ha chiosato Coghe, in un comunicato- reputiamo vergognoso finanziare con soldi pubblici Festival dove Rosa Chemical ha portato sul palco messaggi sul gender, sulla sessualità fluida, sul poliamore e sulla pornografia, dove Elodie ha dichiarato di “voler essere put**na dall’inizio alla fine” e dove tutte le co-conduttrici sono paladine delle cause LGBTQIA+, pubblicamente impegnate per la promozione del matrimonio e delle adozioni gay e della transizione sessuale dei minori.
Chiediamo alla Rai di interrompere immediatamente questo abuso e al governo e al Parlamento di impedire che il servizio pubblico finanziato con le tasse dei cittadini sia utilizzato a fini di propaganda ideologica. Non è a questo che servono gli oltre 1,7 miliardi che la Rai incassa con il canone. Non è questo che vogliono gli italiani e lo dimostrano anche le oltre 32mile firme raccolte dalla nostra petizione popolare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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