Bersaglieri esclusi dalla scuola, la lezione del generale Portolano

La lettera del generale Portolano: "Lealtà, senso del dovere, spirito di sacrificio, amor di Patria, solidarietà e rispetto delle Istituzioni: questi non sono solo i pilastri su cui si fonda la nostra gloriosa tradizione"

Bersaglieri esclusi dalla scuola, la lezione del generale Portolano
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A volte, ribadire l'ovvio è necessario. E così, dopo la nota vicenda dei bersaglieri a cui è stato vietato di entrare al liceo scientifico "Donato Bramante" di Magenta, il capo di Stato maggiore della Difesa (e bersagliere), Luciano Portolano, prende carta e penna e scrive al presidente nazionale di questa associazione d'Arma: "È semplicemente inaccettabile che i valori di cui i Bersaglieri sono portatori – e che da sempre incarnano l’essenza stessa delle Forze Armate italiane – possano essere considerati in contrasto con qualsiasi percorso educativo. Lealtà, senso del dovere, spirito di sacrificio, amor di Patria, solidarietà e rispetto delle Istituzioni: questi non sono solo i pilastri su cui si fonda la nostra gloriosa tradizione, ma sono anche i principi che ogni Bersagliere, in servizio e in congedo, ha sempre onorato e tramandato con dedizione. Valori universali, certamente non divisivi, che dovrebbero essere promossi anziché osteggiati, in ogni contesto formativo, e ancor più in un ambiente scolastico, la cui missione è anche quella di forgiare i cittadini di domani". Perché è questo il punto, certamente dolente, per chi fa del pregiudizio ideologico dove non è necessario. Questi valori dovrebbero essere di tutti gli italiani. Non solo di una parte. E, certamente, non quella di destra.

"My Country, right or wrong", dicono gli americani. Giusto o sbagliato è la mia Patria. Forse è un modo di dire esagerato, ma utile per comprendere come attorno ad alcuni valori, che sono ben incarnati dalle nostre Forze armate, dovrebbero stringersi tutti gli italiani. Anche se spesso così non è. E bene ha fatto il generale Portolano che, per inciso, tra le tante cose che ha fatto ha portato qui, quando era al comando del Covi, migliaia di afghani a cui il nostro Paese ha promesso di salvare. Perché non sono solo vuote parole quelle in cui credono i bersaglieri (ma pure tutti i nostri soldati). Sono vita vissuta. E così mantenere la parola data significa stare svegli tutta la notte, come ha fatto Portolano e come chi scrive può testimoniare, per portare qui più persone possibili per strapparle alla furia omicida dei talebani. "Le Vostre Sezioni periferiche, con il loro profondo radicamento sul territorio, sono veri e propri presidi di italianità e di cittadinanza attiva, capaci di trasmettere alle nuove generazioni l’importanza del servizio alla comunità e il valore della disciplina", continua il capo di Stato maggiore della Difesa. Che conclude: "Sono certo che saprete superare anche questo momento con la tenacia e la determinazione che da sempre Ci contraddistinguono.

I Bersaglieri, con la loro inconfondibile corsa, hanno sempre saputo guardare avanti, superando ogni ostacolo con spirito indomito".

Ed è forse questa la lezione più grande. Guardare avanti, consapevoli di sé. Di quello che si è che si vuole essere. Come soldati ma, soprattutto, come italiani.

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