Dal web emergono i primi concreti segnali che la Flotilla sta organizzando una nuova spedizione verso Gaza. Un post condiviso da diverse realtà militanti, tra le quali la Ong Mediterranea Saving Humans di Luca Casarini, ha annunciato le prime fasi di preparazione della prossima missione, sicuramente agli albori ma in evoluzione. "Unisciti all'equipaggio marittimo Thousand Madleens to Gaza (Ita)", si legge nell'annuncio, che ha lo scopo di trovare il nuovo equipaggio ma anche tutta una serie si strumenti e di dotazioni necessarie alla partenza. "Rompiamo assieme l'assedio al popolo palestinese", è il motto con il quale l'organizzazione vuole assoldare nuovi partecipanti, che dovranno sottoporsi a call conoscitive prima di essere parte del team.
"Per la prossima missione dal mare, cerchiamo: skipper, marinai/e, barche, posti barca, tecnici/e marittimi/e (meccanici, rigger, carpentieri, fabbri, periti, portuali, ecc.)", si legge nell'annuncio. E ancora: "Equipaggiamento marittimo di sicurezza e navigazione, contatti con porti e marine, magazzini e spazi di stoccaggio". Sono richieste che presuppongono l'intenzione di organizzare non una singola imbarcazione ma un gruppo, un'intera Flotilla, che probabilmente sarà pronta a prendere il mare la prossima primavera, quando le condizioni meteorologiche saranno più favorevoli. "Se puoi contribuire, se conosci realtà, collettivi o singol* che vogliono mettersi in gioco, spargi la voce e unisciti alla costruzione della flotta", scrivono gli organizzatori.
"La nostra prima ondata ha mostrato che con l’azione collettiva ogni cambiamento è possibile. Che dal mare possono partire gesti concreti di solidarietà, capaci di infrangere il silenzio e la complicità internazionale", si legge nel manifesto che annuncia la preparazione. "Oggi quella forza deve crescere: una seconda flotta è necessaria, e per costruirla abbiamo bisogno dell’aiuto di tutt*", scrivono ancora nel post, che ha ottenuto finora un discreto numero di contatti da persone che appaiono interessate alla possibilità.
"Il team marittimo di Tmtg Ita sta iniziando a tessere una rete di competenze, materiali e contatti sul territorio, per trasformare la solidarietà in capacità concreta", spiegano ancora, concludendo che "la solidarietà non è uno slogan: è una pratica. La seconda flotta dipende da tutt noi. Mettiamo in mare una risposta collettiva all’assedio".