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La passeggiata coi cani, i documenti e il camper sotto la neve: mistero sul proprietario scomparso

Un camper abbandonato da giorni a Campo Imperatore porta alla scomparsa di un 44enne polacco. Soccorsi e Carabinieri lo cercano tra neve, nebbia e sentieri impervi, mentre resta ignota la sua sorte.

La passeggiata coi cani, i documenti e il camper sotto la neve: mistero sul proprietario scomparso
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Campo Imperatore, Gran Sasso d’Italia. Tra vento gelido e nebbia fitta, un camper chiuso e immobile da giorni nel piazzale dell’altopiano ha catturato l’attenzione di chi si è avventurato tra i pochi sentieri accessibili. Le ruote del mezzo affondano nella neve, e di chi fosse alla guida non c’è alcuna traccia. I documenti recuperati all’interno del camper riconducono a un uomo di 44 anni, di nazionalità polacca, scomparso dal 19 novembre.

La situazione è stata segnalata dai visitatori e dagli escursionisti che, notando la staticità del veicolo, hanno lanciato l’allarme. La funivia di Campo Imperatore è chiusa per manutenzione stagionale, rendendo l’accesso al piazzale ancora più complicato.

Le condizioni meteo che complicano tutto

Non sono solo vento e nebbia a rendere difficile la ricostruzione dei fatti: le nevicate delle ultime 48 ore hanno reso l’accesso in quota problematico persino per mezzi robusti. Il giornalista Gianfranco Cocciolone, che ha raggiunto il piazzale solo grazie a un 4x4, sottolinea come il camper debba trovarsi in quella posizione da prima dell’arrivo della perturbazione.

Le immagini condivise da Cocciolone sui social hanno contribuito a evidenziare l’anomalia e a richiamare l’attenzione dei soccorritori e delle autorità. Il mezzo si trova nei pressi dell’ostello di Campo Imperatore, apparentemente abbandonato, con la neve che si accumula sulla carrozzeria, aumentando il mistero.

I primi soccorsi

Lunedì 24 novembre si è attivata la macchina dei soccorsi. Soccorso Alpino, Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco hanno operato esclusivamente via terra, a causa del vento forte e della scarsa visibilità che impedivano l’uso degli elicotteri. Anche le ricognizioni con i droni si sono rivelate praticamente inutili.

Le squadre hanno perlustrato la zona circostante, fino ai rifugi Duca degli Abruzzi e Garibaldi, cercando qualsiasi traccia dell’uomo scomparso. Le ricerche hanno incluso sentieri secondari e aree impervie, tra rocce e boschi, con la neve che complicava ulteriormente il movimento dei mezzi e dei soccorritori.

Le verifiche dei Carabinieri e il ritrovamento dei documenti

Sul fronte investigativo, i Carabinieri di Assergi (L’Aquila) hanno forzato una portiera e infranto un finestrino del camper, senza trovare il proprietario. All’interno hanno recuperato un cellulare, il contratto di noleggio del veicolo e altri documenti identificativi.

Le telecamere di videosorveglianza del piazzale mostrano l’uomo scendere dal camper il 19 novembre con due cani, senza fare ritorno al veicolo. Da quel giorno il camper è rimasto fermo nello stesso punto, mentre la neve continuava a coprire il mezzo, rendendo evidente la sua immobilità e alimentando l’allarme tra i pochi presenti.

La collaborazione internazionale

I Carabinieri stanno ora cercando contatti con le autorità polacche per verificare eventuali denunce di scomparsa o segnalazioni riguardanti l’uomo. Le ricerche proseguiranno nei prossimi giorni, compatibilmente con le condizioni meteorologiche, mentre il mistero sulla sua sorte rimane fitto.

Gli esperti sottolineano che in zone montane come Campo Imperatore, con meteo avverso e ampi spazi isolati, una persona può facilmente perdere l’orientamento o trovarsi in difficoltà, anche se attrezzata. La presenza dei cani solleva ulteriori interrogativi: hanno seguito il padrone? Sono rimasti vicino al camper? Sono tutti dettagli che le squadre di soccorso stanno valutando con attenzione.

Un giallo tra la neve

Il camper immobile da giorni nel piazzale di Campo Imperatore rappresenta un giallo ancora aperto. L’uomo, scomparso misteriosamente, ha lasciato solo un mezzo e due cani, mentre il paesaggio circostante, tra nebbia e neve, sembra amplificare il silenzio e l’incertezza.

Il caso continua a catturare

l’attenzione dei media locali e nazionali. Ogni giorno di ritardo nelle ricerche aumenta la preoccupazione, ma le squadre restano operative, pronte a intervenire appena le condizioni meteorologiche lo permettono.

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