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Evaso dal carcere di Nuoro, dove hanno catturato il latitante "Woolrich"

A fare scalpore furono le modalità cinematografiche con cui il detenuto organizzò la fuga. Il 40enne annodò delle lenzuola per poi calarsi dalle mura di cinta dell'istituto penitenziario ripreso dalle telecamere. Arrestato in Spagna anche il complice

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A quasi un anno di distanza dall'evasione dal carcere di Badù e Carros, in provincia di Nuoro, è stato catturato in Corsica il boss di Vieste Marco Raduano, 40 anni, elemento di spicco della mafia del Gargano. L'esponente della criminalità organizzata era latitante dopo essere riuscito a fuggire, il 24 febbraio 2023, da una casa circondariale di massima sicurezza. A fare scalpore furono soprattutto le modalità cinematografiche con cui il detenuto organizzò la fuga. Raduano annodò delle lenzuola per poi calarsi dalle mura di cinta del carcere, il tutto ripreso dalle telecamere.

La latitanza

Andava avanti da quasi dodici mesi la latitanza di Raduano, a capo dell'omonimo clan di Vieste. Il boss è considerato uno dei tre criminali italiani più pericolosi tra quelli che fanno parte della lista dei ricercati da Europol con Enfast. Condannato all'ergastolo nel processo "Omnia Nostra", fu arrestato con l'accusa di concorso negli omicidi di Omar Trotta, a Vieste, di Giuseppe Silvestri, a Monte Sant’Angelo, e dell’agguato fallito a Giovanni Caterino, anche lui condannato all'ergastolo per la strage di mafia di San Marco in Lamis.

L'inchiesta "Omnia Nostra"

Raduano fu indagato nell'ambito dell'inchiesta "Omnia Nostra", conclusa a dicembre del 2021. Per i traffici tra i diversi cartelli mafiosi del territorio finirono sotto la lente d'ingrandimento della giustizia ben 57 persone accusate di aver messo le mani in maniera illegale sul settore ittico locale. Al boss di Vieste, conosciuto con i soprannomi di "Pallone" e "Woolrich", furono confiscati due immobili in contrada Scialara a Vieste, un’autovettura, tre conti correnti bancari, altrettanti conti deposito e risparmio, nonché due carte prepagate, ciascuna del valore di 5mila euro.

Chi è Marco Raduano

Raduano è a capo di un'efferata organizzazione mafiosa che opera in prevalenza a Vieste, sul Gargano, in sinergia con altri clan del territorio, in particolare di Manfredonia. Il boss è considerato dagli inquirenti uno spietato killer e a suo carico c'è l'accusa di aver ordinato o eseguito diversi omicidi. In più, Raduano sarebbe sempre stato al vertice di un'organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti e alla gestione del "pizzo" sulle imprese e i commercianti del territorio.

Arrestato anche il complice

Quasi in contemporanea è stato arrestato in Spagna anche Gianluigi Troiano, 30 anni, considerato dagli inquirenti il braccio destro di Marco Raduano che era latitante dall'11 dicembre 2021. Troiano, detto "U' Minorenn", era riuscito a evadere dagli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico da Campomarino, in provincia di Campobasso. L'esponente della criminalità organizzata era stato condannato a nove anni e due mesi di reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici nell'ambito del processo denominato "Neve di Marzo", l'operazione che, nel 2019, smantellò il clan Raduano. Troiano è stato arrestato a Granada, in Spagna, mentre stava ritirando un pacco.

La reazione del ministro Piantedosi

"La cattura all'estero di due pericolosi latitanti, Marco Raduano e il suo braccio destro Gianluigi Troiano, ad opera dell'Arma dei carabinieri, rappresenta un altro duro colpo inferto alla criminalità organizzata", ha dichiarato il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. "Grazie alle capacità investigative delle nostre Forze dell'ordine e alla cooperazione con le autorità francesi e spagnole, è stato possibile chiudere il cerchio sui due criminali, assicurandoli alla giustizia", ha aggiunto il titolare del Viminale.

"Proseguono, con i due arresti, gli importanti risultati fatti segnare da questo governo nel contrasto alla criminalità organizzata ed ai suoi collegamenti internazionali grazie a una intensa e proficua collaborazione di polizia", ha concluso Piantedosi.

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