Cronaca nera

Orrore a L'Aquila: ex primario stermina moglie e figli e poi si suicida

In una periferia dell'Aquila un noto e stimato urologo ha ucciso tutta la famiglia e alla fine si è ucciso

Orrore a L'Aquila: ex primario stermina moglie e figli e poi si suicida

Scene da film horror in una casa della periferia Est dell’Aquila, dove quattro persone sono state ritrovate morte. Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine si tratterebbe di una tragica strage famigliare culminata con un suicidio. Ad aver ucciso la famiglia è un conosciutissimo ex primario del posto, un urologo in pensione da circa un mese. Avrebbe ammazzato la moglie, i due figli e alla fine si sarebbe tolto la vita. Sulla scena del crimine, dopo la segnalazione di alcuni parenti è intervenuta la Polizia e il magistrato di turno.

Una carneficina

Il medico si chiamava Carlo Vicentini, era un ex primario di urologia all’ospedale di Teramo. Vicentini avrebbe ucciso la moglie di cinquantatré anni, il figlio Massimo, quarantatreenne e disabile attaccato a un respiratore e la figlia Alessandra di trentasei anni. Dopo aver compiuto la strage l’ex medico si sarebbe tolto la vita sparandosi con una pistola che deteneva legalmente nella sua abitazione.

La depressione per il figlio disabile

Vicentini avrebbe lasciato anche un biglietto di addio, probabilmente scritto in stato confusionale, dopo aver compiuto il massacro. A quanto sembra, l'episodio può risalire all'altro ieri: alcuni vicini hanno raccontato di aver visto la famiglia l'ultima volta solo mercoledì. Proprio per questo avrebbero provato a contattare il medico, senza esito.

Il dolore dei colleghi

Sembra che Vicentini soffrisse di un’acuta depressione."Siamo devastati. È una tragedia inspiegabile, il professor Vicentini era andato in pensione circa un mese fa - dice il direttore generale della Asl di Teramo Maurizio Di Giosia a Fanpage.it - dopo aver lavorato nella nostra azienda nel reparto di urologia a gestione universitaria. Dopo il pensionamento il reparto è tornato a gestione ospedaliera, ma ha continuato con il lavoro impostato dal medico”.

Increduli gli abitanti dell'Aquila

Tutti all’Aquila conoscevano il professor Vicentini, in molti lo stimavano e non riescono a credere come sia potuta accadere una simile tragedia. “Sembrava una famiglia così affiatata - commenta una donna in un gruppo Facebook della città - non avrei mai pensato che un signore così tranquillo potesse decimare la propria famiglia in questo modo.

Speriamo che adesso abbia trovato la pace che in terra non riusciva ad avere".

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