
Uno degli elementi più importanti dell'incidente probatorio in corso per il caso di Garlasco dev'essere ancor valutato ed è il materiale biologico dei margini ungueali di Chiara Poggi. Sarà molto difficile trovare quei campioni prelevati nel 2007, potrebbero essere stati distrutti come altri reperti dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi. Tuttavia, la genetista Denise Albani, che ha avuto l'incarico dal gip Daniela Garlaschelli nell'ambito dell'incidente probatorio vuole andare a fondo della questione e non vuole limitarsi a rivalutare i grafici che sono presenti nella perizia del 2014 ma sta cercando di ottenere i dati grezzi estratti dal perito nel 2007.
Con questa decisione, Albani dimostra di voler dirimere una volta per tutte le controversie sull'attribuzione del materiale genetico presente in quel campione. Nel corso dell'Appello-bis contro Stasi, infatti, il perito Francesco De Stefano concluse che quei dati non erano utilizzabili per fare un'attribuzione. Invece, i consulenti della difesa di Stasi prima e della Procura poi, hanno concluso che si può lavorare si quei dati e sono arrivati a una compatibilità con Andrea Sempio. Il genetista Ugo Ricci, che con Carlo Previderè è consulente della procura anche in questo incidente probatorio, a il Giorno ha spiegato che nel 2023 ha "usato i dati presenti nella perizia De Stefano, non risultando che ci fosse più materiale. Quando si fa una valutazione di questo tipo, si esaminano i tracciati elettroforetici che sono nella perizia".
Quel che vuol fare Albani, prosegue Ricci, è usare i dati grezzi, ossia quelli "che escono dalla macchina, il sequenziatore del Dna, è uno strumento che è una elettroforesi capillare i cui dati sono i famosi dati grezzi, che vengono poi inseriti in un software che genera i tracciati. Il perito vorrebbe usare i dati grezzi, sua intenzione legittima chiederli al professor De Stefano".
Pare che Albani non si fermerà a De Stefano, ora in pensione, perché ha intenzione di rivolgersi anche ai Ris per chiedere "se ancora esistono degli estratti del Dna dal 2007, se sono conservate ancora delle provette con estratti avanzati all’epoca". L'obiettivo è molto chiaro: eliminare qualunque ombra sull'indagine per stabilire una verità univoca, non solo giudiziaria.