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Cinque violenze sessuali: il tunisino terrorizza la stazione di Padova

Le forze dell'ordine hanno fermato un giovane clandestino irregolare che per settimane ha terrorizzato le donne alla stazione di Padova

Cinque violenze sessuali: 20enne tunisino terrorizza la stazione di Padova

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Cinque violenze sessuali: 20enne tunisino terrorizza la stazione di Padova

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Il problema di sicurezza in Italia non si concentra solo a Milano ma è comune a moltissime altre città, soprattutto quelle con elvata concentrazione di clandestini. Lo dicono i numeri e lo dicono le tante, troppe, denunce che affollano le questure dei capoluoghi, soprattutto quelli in cui sorgono stazioni che sono importanti nodi ferroviari. Immigrati, spesso senza fissa dimora, stazionano nei pressi degli edifici ferroviari e prendono di mira i viaggiatori, come è accaduto a Padova, dove si sta sviluppando una vera e propria serialità nell'aggressione sessuale delle donne.

Dopo la quinta denuncia arrivata sul tavolo della procura del capoluogo di provincia veneto, infatti, gli investigatori sono portati a pensare che non possa essere un caso e non possano essere solo coincidenze tutte queste aggressioni concentrate nella stazione cittadina. Molestie e vere e proprie violenze sessuali denunciate da donne che non hanno nulla in comune l'una con l'altra se non l'aver frequentato quella parte di città ed essere state molestate dallo stesso uomo: Ryen Wasti, 20enne, tunisino e irregolare. Un profilo che non stupisce visti i precedenti nelle altre città, che costringe chiunque tenga davvero alla sicurezza del Paese a porsi delle domande.

Il sostituto procuratore Stefano Dini ha deciso di andare più a fondo quando a capito che tutti quei casi, in tutto cinque, non potevano essere una spiacevole coincidenza. Agiva sempre nello stesso luogo, la zona della stazione padovana, tanto che nelle ultime settimane le donne avevano iniziato ad avere paura di aggirarsi da sole. Ora, il giovane clandestino è accusato di cinque violenze sessuali, delle quali una compiuta con la complicità di un altro uomo, anche lui straniero. Proprio per la pericolosità sociale di questo soggetto, il gip Laura Alcaro ha disposto la custodia cautelare in carcere in attesa di processo.

Wasti non era nemmeno sconosciuto alle forze dell'ordine, perché circa un mese fa era già stato arrestato e denunciato, per ben due volte, ma per reati inerenti lo spaccio di droga. In tutto questo tempo, il tunisino si è finto un libico minorenne per riuscire a sfuggire alle maglie della giustizia, che non prevede la custodia cautelare in caso di minorenni. È stato solo con l'esame osseo che si è arrivati ad appurare la verità e a incastrare il clandestino. Agiva come un predatore nelle aree più affollate o isolate, quelle da cui era più facile dileguarsi e non essere incastrato. Ma le sue scorribande hanno avuto termine e ora, anche se per lungo tempo è stato libero di delinquere, pagherà per i suoi crimini.

Tuttavia, l'Italia è piena di Ryen Wasti pronti a colpire, come dimostrano le cronache.

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