
L’attesa per il Conclave si fa frenetica. L’appuntamento è fissato a partire dal prossimo 7 maggio quando 135 cardinali elettori saranno chiamati a eleggere il successore di Papa Francesco. Ma non sarà proprio così. Perché il numero ufficiale si attesterà a 133 in quanto nelle ultime ore due porporati hanno comunicato al Vaticano il forfait dal voto.
Una notizia non di poco conto. Perché questa doppia assenza farà abbassare il quorum per l’elezione che, quindi, è fissato a 89 voti (i due terzi del totale dei presenti) così come previsto dalla Costituzione Apostolica "Universi Dominici Gregis". Ogni giorno, come previsto, ci saranno due votazioni e, di conseguenza, due fumate: una intorno alle ore 12 e l’altra alle 19.
Ma chi sono i cardinali elettori che non parteciperanno al Conclave? Si tratta del keniano John Njue e dello spagnolo Antonio Canizares Llovera. Il primo non parteciperà al grande appuntamento per motivi di salute. Si è creato una sorta di giallo intorno al porporato. Circa un anno fa, racconta Repubblica.it, la sua data di nascita era improvvisamente schizzata in avanti, passando dal 1944 al 1946. Due anni importanti, se così si può dire. Perché il balzo permetteva di conservare il titolo di cardinale elettore in caso di un Conclave. Eventualità che poi è divenuta realtà.
Quello di Njue non è un caso unico. Perché a distanza di qualche mese era diventato "più giovane" un altro porporato africano, Philippe Ouédraogo del Burkina Faso. Per lui lo slittamento era stato dal 25 gennaio del 1945 al 31 dicembre dello stesso anno. Quest’ultimo, però, parteciperà al Conclave come elettore. Njue e Ouédraogo si erano giustificati spiegando che nei loro Paesi d’origine le date di nascita non venivano registrate ma venivano ricostruite al momento di redigere atti ufficiali.
Ma anche pochi giorni possono fare la differenza. L’indiano George Alencherry, già presidente del Sinodo della Chiesa cattolica siro-malabarese, non potrà partecipare all’elezione del Papa. Gli 80 anni, soglia canonica che esclude dalla Cappella Sistina, li ha compiuti il 19 aprile di quest’anno, vale a dire 48 ore prima della morte di Bergoglio.
La Costituzione Universi Dominici Gregis su questo è chiara: "Alla elezione non partecipano coloro che hanno già compiuto, il giorno in cui inizia la vacanza della Sede Apostolica, gli ottant'anni di vita".Caso diverso per il bosniaco Vinko Puljic che ha ottenuto il permesso dei medici di recarsi a Roma: il porporato potrebbe non votare nella Sistina ma da Casa Santa Marta.
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