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Così gli anarchici raccolgono i soldi per Cospito e i "compagni" in galera

Nessun crowdfunding ma una gestione poco trasparente. Con i soldi che passano per le mani, anzi per i conti correnti, di pochi

Così gli anarchici raccolgono soldi per Cospito e per i 'compagni' in galera Esclusiva

Non solo parole, slogan, proteste o lanci di bottiglie incendiarie. Gli anarchici sostengono Alfredo Cospito anche economicamente. Con delle vere e proprie campagne di raccolta fondi. Soldi racimolati tutti sulla tanto odiata rete. Nessun crowdfunding (finanziamento collettivo per intenderci) trasparente. Tutto passa per le mani di pochi. O meglio, per i conti correnti di pochi. Una postpay e via, il gioco è fatto. O come per Alfredo Cospito, un conto a lui dedicato e aperto presso il Banco di Sardegna. A gestirlo è Omar Nioi, un attivista da sempre al fianco di Cospito coimputato nello stesso processo “Scripta Manent”. O meglio, lo gestiva. “La cassa di raccolta è stata estinta con la fine del processo” ci dice Nioi. Eppure, su uno dei tanti siti di propaganda anarchica l’informazione non risulta. Il conto è ben visibile tanto che è ancora possibile effettuare un bonifico per la causa. Ma quando chiediamo informazioni dettagliate in merito ai soldi raccolti in questi anni Omar Nioi sparisce e preferisce non rispondere.

Raccolta fondi anarchici

Le campagne di solidarietà

Le “campagne di solidarietà per i prigionieri di Stato” (così le chiamano gli anarchici), sono tante. Tanto quanto agli attacchi perpetrati ai danni delle istituzioni in tutti questi anni. Da nord a sud. Il terrorista Cospito non è l’unico a beneficiare dell’aiuto dei “compagni”. L’elenco è lungo. Dalla “cassa anti-repressione delle Alpi Occidentali” fino a quella per “Peppe”, anarchico arrestato per una indagine legata all’operazione “Scintilla”. Una catena di attentati rivendicati in una campagna contro i Centri di permanenza e rimpatrio, e contro le politiche del Governo sull'immigrazione tra il 2015 e il 2018. Ma c’è anche la “cassa solidale” per sostenere “Beppe” arrestato nell’operazione “Prometeo” dopo l’invio di pacchi esplosivi ai pubblici ministeri di Torino e al direttore del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, finiti nel mirino della cosiddetta “campagna di lotta contro la repressione” del giugno 2017.

Iban raccolta fondi anarchici

I prigionieri anarchici

Ma c’è di più, sullo stesso sito si trovano addirittura gli indirizzi aggiornati delle carceri dove sono attualmente reclusi tutti i terroristi anarchici. Anna Beniamino, Davide Delogu, Juan Antonio Sorroche Fernandez, Paolo Todde, Mauro Rossetti Busa, Dayvid Ceccarelli, Ivan Dazzi, Ivan Alocco, Stefano Mangione, Roberto Bottamedi e Andrea Parolari. L’elenco è “aggiornato periodicamente”, sottolineano sul sito. Tanto che anche la sede del carcere di Cospito è stata subito modificata. “Trasferito dalla casa circondariale di Sassari a Opera, Milano” con tanto di indirizzo e codice di avviamento postale “via Camporgnago 40”. Un modo per stare vicini ai “compagni” e comunicare.

Anzi, fare propaganda.

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