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Gli ecovandali rischiano il processo: chiusa la maxi-inchiesta a Roma sui blocchi stradali

Dodici persone sono finite sotto indagine per i blitz sul Grande raccordo anulare e la tangenziale della capitale. Altri tre attivisti sono stati condannati ad un ammenda per aver danneggiato un Eni Store

Gli ecovandali rischiano il processo: chiusa la maxi-inchiesta a Roma sui blocchi stradali

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La procura di Roma ha chiuso la maxi-inchiesta su una dozzina di persone, tutte appartenenti al movimento ambientalista Ultima Generazione, per una serie di blitz messi in atto sul Grande raccordo anulare e sulla tangenziale a Roma durante i quali hanno cercato di bloccare il traffico, provocando disagi e scatenando la reazione degli automobilisti. Sono accusati di interruzione di pubblico servizio e ora rischiano di finire sotto processo. Sui diversi episodi, il pm della procura della capitale Francesco Minisci aveva aperto più fascicoli.

L’ultimo blocco stradale del gruppo ecologista a Roma risale al 25 luglio di quest’anno. Nove persone si sono sedute sull’asfalto di tre carreggiate sull’A1 attorno alle 8:50, mandando in tilt il traffico per circa una trentina di minuti. Gli ecoattivisti hanno invitato gli automobilisti infuriati ad unirsi a loro, ma con scarso successo. I militari dell’Arma, giunti sul posto, li hanno poi trascinati a bordo strada e li hanno ammanettati.

Altri tre memebri di Ultima Generazione, inoltre, sono stati condannati a un’ammenda di 600 euro ciascuno per aver danneggiato l’Eni Store di via degli Ammiragli, sempre a Roma. I fatti risalgono ad aprile 2023. Gli ecovandali sono stati protagonisti di un’azione di protesta durante la quale hanno spaccato le vetrine del negozio con martelli e scalpello. Al momento del blitz, nello Store si trovava un carabiniere libero dal servizio che ha fatto uscire i clienti e poi, dopo essersi qualificato, ha tentato di convincere gli attivisti a desistere.

Il gruppo ambientalista è finito al centro delle polemiche anche a Firenze. Il 30 settembre, in occasione della quinta edizione del festival della rigenerazione urbana Many possible cities, è previsto un panel con ospiti l’assessore all’ambiente del capoluogo toscano Andrea Giorgio e, in videocollegamento, l’attivista di Ultima Generazione Giordano Stefano Cavini Casalini, che il 17 settembre ha imbrattato la facciata di Palazzo Vecchio. “Chiediamo spiegazioni a Giorgio e al sindaco Nardella. Da quando la Giunta del Comune di Firenze sostiene gli atti delinquenziali avvenuti in città? Si sono forse dimenticati di Palazzo Vecchio imbrattato? Si sono dimenticati delle opere d'arte quotidianamente a rischio presenti in città?”, ha scritto in una nota il capogruppo della Lega in Comune Federico Bussolin.

La sola idea che chi amministra la città sostenga o dialoghi con chi compie reati, come gli attivisti di Ultima (de)Generazione è inaccettabile”.

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