"Elevati livelli di cadmio": attenzione a questi risotti pronti

Alcune tipologie di risotti sono stati richiamati dal ministero della Salute per quantità eccessive di cadmio: ecco i lotti in questione e quali sono i rischi

"Elevati livelli di cadmio": attenzione a questi risotti pronti

Attenzione a quei risotti: il ministero della Salute ha pubblicato sul proprio sito numerosi avvisi che riguardano più tipologie di risotto della stessa azienda a rischio chimico per la presenza in quantità molto elevate di cadmio.

I lotti a rischio

Per entrare nel dettaglio, si tratta dei lotti di produzione 22082 e 22052 del marchio Arconatura (azienda distributrice di nome Arcobaleno di Lodi) e del produttore Riseria Greppi di Tronzano Vercellese (Vercelli). Il richiamo riguarda confezioni da 400 grammi con la denominazione di risotto cacio e pepe, risotto ai funghi porcini e porcini e zafferano, risotto speck e funghi porcini, speck e radicchio, risotto al tartufo e il riso carnaroli. Lotti e confezioni sono le medesime, cambia soltanto la tipologia di condimento e la data di scadenza: scadono tutti il 10-08-2024 tranne l'ultimo, il carnaroli, la cui scadenza è prevista per il 10-05-2024.

riso contaminato

Cos'è il cadmio

Indistintamente, tra le avvertenze il ministero ha scritto che il motivo dei richiami sui risotti è dovuto a "livelli di cadmio superiori a quelli previsti": l'unica cosa da fare, oltre a non consumare i prodotti, è di riportarli al punto vendita per ottenere il rimborso. Non è la prima volta che confezioni di riso vengono ritirate dal mercato a causa della presenza di cadmio: si tratta di un metallo di colore bianco e argento che si trova in alcune tracce sulla crosta terrestre così come su aria e acqua. La problematica nasce quando viene rilasciato in grosse quantità dalle lavorazioni industriali come raffinazione, estrazione, lavorazione di materiali di vario tipo ma anche durante la produzione di vernici e batterie: può percorrere anche grosse distanze dal momento che viene rilasciato in aria fino a depositarsi sui suoi e sull'acqua.

Può capitare, come nel caso dei risotti in questione, che alcune tracce di cadmio vengano rinvenute in quantità superiori a quelle previste per legge: a quel punto, il rischio è che possa essere trattenuto da reni e da fegato per alcuni anni a causa della difficoltà di eliminazione creando un potenziale grosso pericolo per la nostra salute. Purtroppo, a volte si incorre anche nell'intossicazione da cadmio con forti mal di stomaco, diarrea e vomito alcune ore dopo da inalazione o ingerimento e che si risolve, spontaneamente, nel giro di alcuni giorni o dietro prescrizione medica per la cura più adatta.

Nei casi peggiori, quando cioé l'esposizione a questo metallo è stata elevata e reiterata nel tempo, si può andare incontro a una maggiore fragilità ossea che favorisce fratture. Gli organi maggiormente esposti sono, però, i reni con l'organismo umano che può andare incontro a insufficienza renale.

L'Istituto Superiore di Sanità, però, rassicura: "se viene ingerito la percentuale di cadmio assorbita è, invece, solo dell’1-10%" mentre "se passa attraverso la pelle ne viene assorbito meno dell’1%". Invece, se il cadmio viene inalato, "nei polmoni ne viene assorbito circa il 5–50%, quantità che poi entra nel circolo sanguigno".

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