Emilia-Romagna, le frane fanno paura: "L'Appennino è fragile"

Gli esperti descrivono una situazione davvero problematica. Tante le strade sparite, alcune interamente da ricostruire

Emilia-Romagna, le frane fanno paura: "L'Appennino è fragile"
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Non solo l'alluvione, in Emilia-Romagna si deve fare i conti anche con il fenomeno delle frane. Eventi che in questi giorni, a causa del maltempo e del grande quantitativo d'acqua assorbito dal terreno, si ripetono molto di frequente. Osservate speciali sono tutte quelle zone di montagna e di collina, dove il rischio di smottamenti, anche importanti, è ovviamente più elevato. "Centinaia di frane registrate e un pericolo di nuove frane anche nelle prossime settimane", ha affermato il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini nel corso di una conferenza stampa. Per questo motivo l'allerta resterà alta anche nei prossimi giorni.

L'avvertimento del Cnr

Gli esperti del Cnr stanno monitorando la situazione. Sono già tante le frane che si sono verificate nei territori colpiti dal maltempo: ad oggi se ne contano 305, e il numero potrebbe addirittura aumentare. Il problema risiede nei terreni che dopo giorni e giorni di pioggia e di piena sono ormai carichi d'acqua. "Le frane ci sono già state durante le piogge e continueranno ad esserci perché precipitazioni così violente hanno alterato gli equilibri sui versanti. I tecnici sono al lavoro per valutare", ha spiegato a Il Messaggero Andrea Billi dell'Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Cnr.

Ad essere a rischio sono le zone pedemontane, ma è la composizione del terreno a fare la differenza. L'argilla tende maggiormente a eventi franosi. Andrea Billi ha precisato che quello che sta accadendo in Emilia-Romagna rientra comunque nelle situazioni straordinarie.

"Sono stati superati anche gli interventi realizzati per prevenirlo, con le vasche di laminazione che si sono riempite a loro volta ed hanno tracimato", ha aggiunto Luca Brocca, dell'Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Cnr. I sistemi di prevenzione hanno funzionato, ma non esistono situazioni simili nella storia.

Frana Emilia-romagna

Nei prossimi giorni, prevede l'esperto, molta dell'acqua si infiltrerà nel terreno. A quel punto, o ricaricherà la falda, o si riverserà nei corsi d'acqua. "Le frane si innescano perché il suolo diventa più pesante anche senza che ci sia un evento intenso di pioggia. Quelle superficiali sono ovviamente più veloci di quelle profonde. Ma il rischio di frane si può prevedere", ha concluso.

Una situazione disperata

A esprimere preoccupazione è anche Paride Antolini, presidente regionale dell'Ordine dei Geologi. L'esperto, contattato da Ansa, ha parlato di una situazione disperata. "Abbiamo sempre avuto un'ottima mappatura delle frane esistenti ma, ora, l'aumento di fenomeni di questi giorni ha stravolto la cartografia e registriamo eventi anche in aree non previste", ha dichiarato.

Tante le strade scomparse, alcune addirittura non recuperabili. Ci sarà molto da ricostruire.

"L'Appennino, con rocce tenere, ha mostrato tutta la sua fragilità nelle colline del Cesenate la situazione è difficile. Credo che nei comuni più colpiti sarà difficile prevedere spostamenti per tutta questa estate", ha concluso. "Questo è troppo anche per un geologo. Qui è un disastro".

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