Vittorio Feltri è stato condannato dal tribunale di Torino a pagare un risarcimento di 20mila euro all'Asgi (Associazione studi giuridici sull'immigrazione) per le sue frasi pronunciate quattro giorni dopo la morte di Rami Elgaml durante una puntata della Zanzara. "Si tratta di una vittoria importante", ha dichiarato al Corriere Alberto Guariso, uno degli avvocati dell'associazione che ha portato il direttore editoriale de il Giornale davanti al giudice. "Soprattutto oggi che si discute molto sui vincoli legati alla libertà d’espressione. Nessuno dice che non si possa dare un giudizio sulla politica migratoria, ma non si devono mai usare toni aggressivi o un linguaggio che inciti e diffondi l’odio".
Secondo il legale, si tratta di una sentenza destinata a fare scuola, perché si tratta di "una vittoria non solo simbolica, ma che richiede un risarcimento alto, e quindi dal carattere molto dissuasivo anche per i casi che potrebbero registrarsi in futuro". Guariso ha anche affermato che l'Asgi utilizzerà il denaro per fare campagna contro l'hate speech e per l'educazione nelle scuole ad ulteriori azioni legali. Quando, però, si parla dell'imam torinese Mohamed Shahin, attualmente detenuto in un Cpr e destinatario di un provvedimento di espulsione, la posizione dell'avvocato e dell'associazione cambiano, facendo crollare tutto il loro discorso e - finto - moralismo contro Feltri.
Il religioso aveva affermato che "quello che è successo il 7 ottobre (il massacro di 1.200 ebrei per opera dei macellai di Hamas, ndr) non è una violazione, non è violenza". "In questo caso invece si dovrebbe proteggere la libertà d’espressione, perché non si registra, a nostro avviso, nessun incitamento all’odio o alla violenza", ha commentato Guariso, affermando che, secondo lui, in Italia oggi chiunque dica qualcosa contro Israele viene considerato antisemita o fiancheggiatore di Hamas.
Quindi, da un lato abbiamo il direttore Feltri che, nel contesto irriverente, goliardico e senza filtri della zanzara, ha affermato che "già non amo i musulmani... ma io gli sparerei in bocca". Dall'altra, un imam che ha giustificato apertamente l'uccisione brutale di uomini, donne e bambini, per la maggior parte civili, e il rapimento di altre 251 persone. L'avvocato ha ragione, non è incitamento all'odio o alla violenza, bensì una loro difesa spudorata. Il legale, per altro, sembra dimenticarsi che anche il nostro governo, schieratosi fin dal 2023 con lo Stato ebraico, ha lavorato attivamente per far terminare il conflitto a Gaza, portando aiuti umanitari e criticando il governo di Benjamin Netanyahu.
Eppure nessuno ha definito la premier Meloni un'antisemita una sostenitrice di Hamas, come invece lo sono, più o meno velatamente, tutti coloro che riempiono le piazze sventolando i vessilli palestinesi e invocando alla distruzione di Israele.
Vittorio Feltri condannato per una battuta sui musulmani. I musulmani, invece, possono offendere impunemente i nostri valori. pic.twitter.com/nOmrfwQG6X
— Daniela Santanchè (@DSantanche) December 10, 2025
Intanto, in difesa del direttore si è schierato il ministro del Turismo Danilea Santanchè: "Vittorio Feltri condannato per una battuta sui musulmani. I musulmani, invece, possono offendere impunemente i nostri valori".