"Filippo non voleva la laurea di Giulia". L'ombra dietro la scomparsa

I familiari della ragazza convocati in caserma. La zia del 22enne: «Torna, tutto si risolve

"Filippo non voleva la laurea di Giulia". L'ombra dietro la scomparsa
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Oggi Giulia Cecchettin si sarebbe dovuta laureare in ingegneria biomedica, un traguardo tanto atteso. Invece di lei non si hanno più notizie da sabato sera, quando è stata vista mangiare un hamburger al McDonald di un centro commerciale di Marghera con il suo ex fidanzato, Filippo Turetta, scomparso anche lui. Così il suo nome è stato depennato dall’elenco degli studenti che questa mattina discutono la tesi all’università di Padova. In attesa degli sviluppi di una vicenda drammatica, che sta facendo vivere ore di angoscia alle due famiglie. Giulia non ha mai caricato la versione finale della tesi sul sistema, forse avrebbe dovuto farlo lunedì 13 novembre, ma quel giorno era già svanita nel nulla e non si è mai presentata al colloquio con la relatrice.

Ormai è il quinto giorno di ricerche senza esito, anche con i cani molecolari. Gli elicotteri continuano a sorvolare un’aria molto vasta, che va dal paese veneziano di Vigonovo, dove risiede la famiglia della 22enne, alla provincia di Treviso.

Con un occhio particolare ai corsi d’acqua. Anche i vigili del fuoco li stanno scandagliando, soprattutto il Brenta, nella zona di Fossò e Vigonovo: i gommoni perlustrano le rive, i sommozzatori i fondali. Non perché ci siano state segnalazioni specifiche, ma per non lasciare nulla al caso. Si aspetta inoltre l’esito dell’esame del Dna disposto sulle tracce di sangue trovate sull’asfalto sabato nella zona industriale di Fossò, vicino al luogo dove i due ragazzi sarebbero stati visti litigare in macchina e dove il cellulare di Filippo ha agganciato la cellula telefonica per l’ultima volta. Gli investigatori non azzardano ipotesi, ma li cercano vivi. Verificando una a una tutte le segnalazioni ricevute in questi giorni, anche se finora non hanno portato a nulla. Si presume che i due ex siano passati in provincia di Pordenone nella notte tra sabato e domenica, ma senza fermarsi. È stata rilevata la targa della Fiat Grande Punto di Filippo, a bordo della quale si ritiene stiano viaggiando, nella zona di Caneva, in orario notturno, pochissime ore dopo la scomparsa. Il mistero resta fitto. Senza esito gli altri avvistamenti della macchina, che spesso hanno fatto perdere tempo agli investigatori.

Ieri la famiglia di Giulia è stata convocata nella caserma di Vigonovo, a pochi metri da casa. Un tuffo al cuore per il padre, la sorella e il fratello della giovane. Per fortuna si è trattato di un’interlocuzione di routine. I carabinieri hanno chiesto a Giulio Cecchettin di consegnare il computer della figlia per cercare qualsiasi informazione possa essere utile a rintracciare i due ex fidanzati, magari qualche dettaglio finora sottovalutato. «Giulia deve tornare», ha detto l’uomo lasciando la caserma scortato dai militari. La sorella della ragazza, Elena, l’ultima ad avere avuto uno scambio di messaggi con lei sabato sera, comincia a temere che Filippo possa averle fatto del male.

In un’intervista alla Rai ha detto che il 22enne era possessivo e geloso: «Le controllava sempre il telefono».

La zia materna, Elisa Camerotto, ha raccontato ai giornalisti che Filippo non era contento che Giulia si laureasse perché temeva che si sarebbe allontanata da lui. Poi lo straziante appello: «Torna a casa, tutto si risolverà per il meglio».

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