Finanziamenti da 300mila euro senza bando: ecco l’accoglienza diffusa della sinistra

Badia Grande, una delle coop leader nell'accoglienza dopo 3 anni dall'anullamento della gestione dell'hotspot siciliano ha ricevuto 300mila euro dalla Prefettura.

Finanziamenti da 300mila euro senza bando: ecco l’accoglienza diffusa della sinistra
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Era il 5 gennaio 2021 e il Tar Sicilia, sezione Catania, si pronunciava con una sentenza “contro il Ministero dell’interno - Ufficio Territoriale del Governo, in persona del Ministro pro tempore" nei confronti “della Soc.Coop. Sociale Badia Grande”. Il Ministro in questione era Luciana Lamorgese e il tema l’accoglienza migranti del patron Antonio Manca, già al centro di molti guai giudiziari.
Al centro della sentenza l’annullamento della gestione di Badia Grande per l’Hotspot di Pozzallo, Ragusa che aveva vinto nel 2020.

Il ricorso arriva dalla seconda classificata, Officine Sociali: “Eccesso di potere”, “grave ingiustizia” “travisamento dei fatti”. Queste sono solo alcune delle motivazioni - di cui ilGiornale.it è in possesso - con il quale il tribunale amministrativo ha eliminato Badia Grande dall’hotspot siciliano. I finanziamenti però sono continuati ad arrivare.

Ma andiamo con ordine: il 2 agosto 2021, la Prefettura di Ragusa - dopo il pronunciamento del Tar - affida la gestione a Officine Sociali, che ancora oggi sono presenti nell’hotspot che presenta due strutture, quella di Pozzallo e quella di Cifali che nel bando viene definito “ampliamento”. In pratica una struttura in più dove vengono fatti alloggiare i migranti cercando di scongiurare il sovraffollamento.

Ed è proprio in questo modo che Badia Grande continua ad essere presente. Nell’aprile 2022, infatti, la coop Officine Sociali querela il Prefetto di Ragusa, Giuseppe Ranieri, in quanto la gestione di una parte dell’hotspot - proprio quella di Cifali - continuava ad essere in mano a Badia Grande.
“A che titolo - dichiarava Officine Sociali a Sicilianews- la coop Badia Grande continua a gestire i servizi alla struttura di Contrada Cifali, senza essere l’aggiudicataria della gara di appalto”. Il caso è finito infatti in Procura ma non ne è stata data più notizia. Qualche mese dopo, nel maggio 2022, a chiedere chiarezza anche un’interrogazione parlamentare di cui ilGiornale.it è in possesso, rivolta al Ministro Lamorgese.

“Inspiegabilmente la Prefettura di Ragusa ha proceduto ad affidare a Officine Sociali esclusivamente i servizi di gestione dell’hotspot di Pozzallo e non la gestione della struttura di Comiso (Cifali ndr), benché rientrante nell’oggetto dell’unico appalto, che continua ad essere effettuata dalla Cooperativa Badia Grande senza apparente titolo allo svolgimento di tale attività, essendo stata annullata l’aggiudicazione a suo favore”.

A confermare il tutto sono i documenti redatti dalla Prefettura di Ragusa proprio qualche giorno fa, il 27 giugno scorso, di cui ilGiornale.it è in possesso. “Pagamenti effettuati nei confronti degli enti gestori dell’Hotspot di Pozzallo e dall’ampliamento di Ragusa, Cifali”: si chiamano così i due file excel dove sono riportate le somme che la Prefettura ammette di erogare a “due enti”, nonostante l’esclusione di Badia Grande quasi 3 anni fa ormai.

Ma c’è di più: il trattamento economico. Da una parte la coop ufficiale - almeno sulla carta - , Officine Sociali, risulta aver ricevuto finanziamenti solo nel 2021 per un “saldo imponibile liquidato” di poco meno di 30 mila euro. Diverso il regime per Badia Grande, gestore improvvisato dell’hotspot Cifali che nel solo anno 2022 alla stessa voce presenta addirittura una cifra che si aggira a più di 300 mila euro.

Un bando revocato dal Tar, finanziamenti d’oro

a chi non ha più la gestione, la querela di un Prefetto rimasta nel dimenticatoio e una una coop ufficiale che sembra essere lì solo come comparsa: è questa l’accoglienza diffusa che piace alla sinistra?

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